La legge elettorale 270 del 2005, il cosiddetto 'Porcellum', ha leso il diritto di voto così come sancito dalla Costituzione. La Cassazione, dopo aver sospeso il giudizio in attesa che si pronunciasse la Consulta, ha riconosciuto che nei confronti dell'avvocato Aldo Bozzi e di altri 25 cittadini ricorrenti, c'è stata una lesione del "diritto di voto secondo le modalità conformi a principi costituzionali del voto personale ed eguale, libero e segreto e a suffragio universale". La sentenza ha più che altro un valore morale dal momento che all'avvocato e agli altri 25 cittadini elettori saranno rimborsate le spese di giudizio di oltre 10 mila euro.
La vicenda trae origine dal ricorso dell'avvocato Bozzi che, nel novembre 2009, in qualità di elettore, aveva citato in giudizio -davanti al Tribunale di Milano - Palazzo Chigi e il Viminale, sostenendo che nelle elezioni del 2006 e del 2008 non aveva potuto esercitare il diritto di voto secondo le modalità conformi alla Costituzione. Bozzi ha dovuto attendere la Cassazione per vedersi riconoscere le rivendicazioni. Piazza Cavour aveva sospeso il giudizio in attesa della Corte Costituzionale. Quindi il giudizio della Consulta che nel gennaio scorso ha bocciato il 'Porcellum' e ora la decisione di piazza Cavour che ha riconosciuto che i 26 cittadini ricorrenti guidati dall'avvocato Bozzi "non hanno potuto esercitare il diritto di voto".
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