Pressato dalla svalutazione del rublo, l'istituto corre ai ripari per mantenere l'inflazione sotto il target del 4%. Male i mercati azionari, con l'Rts a -2,48%.
La Banca Centrale della Federazione Russa ( Ts'entralnyj Bank Rossiskoij Federats i i) ha annunciato oggi di aver rialzato di 100 punti base, portandolo quindi al 10,5%, il tasso di riferimento motivando la decisione con i rischi legati all'inflazione alla luce anche della svalutazione del rublo.
Grazie alla mossa, attesa dai mercati, la banca centrale di Mosca punta a mantenere l'aumento dei prezzi al consumo al di sotto dell'obiettivo di medio termine del 4%.
Nel caso questa decisione non dovesse impedire "un ulteriore peggioramento dei rischi" legati all'inflazione, la Banca centrale ha preannunciato l'intenzione di procedere a ulteriori incrementi del tasso.
Intanto alla Borsa di Mosca il Micex cede l'1,69% e l'Rts addirittura il 2,48%. Il rublo è sotto pressione da settimane, scendendo ai minimi da oltre dieci anni nel cambio con il dollaro per effetto sia delle sanzioni decise da Ue ed Usa in relazione alla crisi ucraina sia della discesa dei prezzi del greggio, materia prima di cui la Russia è un grande produttore.
