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La Bce spinge al ribasso le borse, banche positive

03 febbraio 2022 | 18.18
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(Fotogramma)
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Dal meeting della Banca Centrale Europea è emerso quello che gli analisi andavano dicendo da un po’: nell’anno corrente anche la banca centrale di Eurolandia potrebbe incrementare il costo del denaro. Se fino all’ultimo meeting Christine Lagarde & Co. avevano fermamente negato questa eventualità nell’anno corrente, da oggi siamo ufficialmente nel territorio in cui si valuteranno i dati e si deciderà sul da farsi.

“Christine Lagarde ha sicuramente cercato di rassicurare i mercati sull’eventualità di molteplici rialzi, in particolare ricordando a tutti dell’esistenza di una sequenzialità di eventi; in particolare, la necessità che arrivino a conclusione i programmi di acquisto di titoli, prima che si possa parlare di rialzo”, ha commentato Antonella Manganelli, Responsabile investimenti di Payden&Rygel Italia.

“Tuttavia, nel discorso di Lagarde molti di più sono stati i segnali che puntano a un’inversione di tendenza rispetto alla riunione scorsa: ad esempio, ha parlato di ‘rischi al rialzo’ per l’inflazione, definendola ‘molto più vicina al target’ e, soprattutto, non ha mai negato esplicitamente la possibilità di un rialzo nel 2022”.

Situazione differente per la Bank of England, che oggi ha messo a segno la seconda stretta sui tassi del post-pandemia portando il costo del denaro allo 0,5%.

In questo contesto sul Ftse Mib, che ha chiuso in rosso dell’1,09% a 27.088,96 punti, tra le poche performance positive troviamo diversi titoli del comparto bancario, un settore destinato a capitalizzare un maggior costo del denaro: UniCredit ha segnato un +2,31%, Bper Banca ha chiuso con un +1,96%, Banco BPM con un +1,74% ed Intesa Sanpaolo con un +1,15%.

Nuova ondata di vendite su Saipem (-6,38%), che ad inizio settimana ha diffuso un warning sui conti, su STMicroelectronics (-4,07%), penalizzata dalla debolezza del Nasdaq dopo le stime di Meta, e di Ferrari (-3,71%), all’indomani dei conti.

La risalita dei rendimenti dei titoli di Stato, il decennale italiano si è spinto all’1,63%, ha riportato lo spread Btp-Bund a 146 punti base (+6,5%). (In collaborazione con money.it).

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