La Borsa di Milano avvia l'ottava in rosso, in linea con le principali piazze del Vecchio Continente,, tutte in negativo tranne Madrid. Sul Ftse Mib spicca Pirelli, che guadagna oltre il 2% dopo l'intesa con il colosso cinese che diventerà il primo azionista della multinazionale dello pneumatico. Venduto il lusso, con Tod's e Moncler in rosso. Miste le asiatiche
La Borsa di Milano apre l'ottava in calo, con l'indice guida Ftse Mib a 23.054 punti (-0,54%) e l'indice generale All Share a 24.580 punti (-0,43%). In calo anche lo Star (-0,58%) a 24.093 punti.
Pirelli in denaro - Sul Ftse Mib acquisti in controtendenza su Pirelli, che guadagna il 2,69% a 15,62 euro, sopra il prezzo previsto per l'opa, dopo l'accordo con ChemChina, che diventerà il primo azionista della multinazionale degli pneumatici. Denaro anche sulle risparmio (+4,61%). In calo Tod's (-1,93%) e Moncler (-1,88%) sul Ftse Mib.
Negative anche le principali piazze europee - In calo Francoforte, con il Dax a 11.887 punti (-1,25%); a Bruxelles Bel 20 3.738 punti (-0,72%); a Parigi Cac 5.049 punti (-0,75%); ad Amsterdam Aex 496 punti (-0,61%); a Zurigo Smi 9.363 punti (-0,34%); a Londra Ftse 6.997 punti (-0,35%); a Lisbona Psi 20 5.976 punti (-0,16%). In controtendenza Madrid, con l'Ibex a 11.434 punti (+0,14%).
Asia-Pacifico in ordine sparso - Chiusura mista oggi per le principali Borse dell'Asia-Pacifico, malgrado i forti rialzi di Wall Street venerdì scorso. Mentre i mercati cinesi e giapponesi hanno aggiornato i massimi pluriennali delle ultime sedute, la Borsa australiana è caduta a causa delle prese di profitto, dopo i forti guadagni della settimana scorsa. Un rimbalzo dei prezzi del greggio venerdì e una pausa nel recente rally del dollaro hanno contribuito a sostenere il sentiment, in qualche misura.
In Cina la Borsa di Shanghai ha chiuso in verde per la nona giornata consecutiva, per effetto della crescente liquidità e dell'ottimismo sulle prospettive per la crescita degli utili aziendali. Il benchmark Shanghai Composite ha guadagnato l'1,95% a 3.687 punti, massimo da quasi sette anni, trainato da sviluppatori immobiliari e brokeraggio.
A Hong Kong, invece, l'indice guida Hang Seng ha chiuso a 24.494 punti (+0,49%), in attesa dei dati sull'andamento del settore manifatturiero cinese che saranno diffusi domani.
In Australia la Borsa di Sydney ha chiuso con l'indice guida S&P Asx 200 che, dopo essere arrivato a sfiorare quota 6mila punti, ha perso lo 0,3% a 5.956 punti. In rosso in particolare i bancari, con Westpac, Nab e Commonwealth che hanno ceduto tra lo 0,4% e lo 0,9%.
A Seoul, in Corea del Sud, l'indice guida Kospi ha archiviato la seduta praticamente invariato, con i trader cauti dopo i recenti guadagni. Il benchmark ha terminato la giornata a 2.036,59 punti (-0,03%).
In Nuova Zelanda la Borsa ha archiviato la seduta poco variata, con gli investitori in attesa dei conti di Kathmandu Holdings. L'indice guida Nzx 50 ha guadagnato lo 0,07% a 5.875 punti, mentre le azioni della catena di abbigliamento outdoor hanno perso il 4,7% aspettando i risultati, che arriveranno domani.
Fra le altre piazze, il Klse malese perde lo 0,7%, il Composite di Jakarta è poco mosso, il Sensex di Mumbai è in rosso dello 0,2%, mentre lo Straits Times di Singapore cede lo 0,07%.
Le Borse Usa sono salite venerdì scorso per effetto del rimbalzo dei prezzi del petrolio e della caduta del dollaro, con il Dow e l'S&P 500 in rlaizo dello 0,9% e il Nasdaq dello 0,7%, ai massimi degli ultimi 15 anni.