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La cinquestelle Marcozzi: "In Sardegna lotta impari"

25 febbraio 2019 | 19.23
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Parla Sara Marcozzi, candidata pentastellata alla Regione Abruzzo alle regionali: "Un ragionamento va fatto, se no partecipiamo per stare all'opposizione"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

di Sara Di Sciullo

Per il M5S correre solo contro 11 liste di centrodestra e 8 liste di centrosinistra "è una lotta impari", proprio come è avvenuto in Abruzzo un paio di settimane fa. Ne è convinta Sara Marcozzi, candidata pentastellata alla Regione Abruzzo alle regionali del 10 febbraio, che all'Adnkronos commenta il risultato del voto in Sardegna dove il candidato M5s Francesco Desogus è arrivato terzo.

"Il paragone con le politiche non si può fare - sottolinea Marcozzi - Alle regionali la legge elettorale è diversa, il numero dei candidati e le condizioni sono diverse. Noi scontiamo il fatto di aver deciso, fino a oggi, di non appoggiarci a liste civiche. E' chiaro che se ti vai a scontrare uno contro undici liste parti svantaggiato". Come avvenuto dopo la sconfitta alle regionali in Abruzzo, Marcozzi punta il dita contro il proliferare di liste a poche settimane dal voto: "Non contesto le coalizioni tout court, ma che si creino liste ad hoc, liste 'civetta' non civiche, solo per rastrellare voti quartiere per quartiere".

"Noi ci siamo rifiutati", continua ricordando la decisione del M5s di correre solo alle elezioni: "Abbiamo sempre deciso di candidarci con un numero di persone che serve, persone preparate e un programma". A questo punto però il M5s deve ragionare su cosa cambiare. L'ipotesi di aprire il M5s a un'alleanza con liste civiche? "Non ho preclusioni a discutere, è chiaro che un ragionamento va fatto se no partecipiamo per stare all'opposizione, che è utile ma non determinante", sottolinea Marcozzi auspicando una "riflessione".

Tra gli altri tabù che potrebbero cadere, il limite dei due mandati per quanto riguarda i consiglieri comunali. "E' giunto il momento di fare una riflessione su tante cose perché sono passati 10 anni da quando il M5s è nato, politicamente è un'era geologica", osserva Marcozzi.

"Quindi non ho preclusioni sui dogmi e principi che sembravano assolutamente insuperabili, auspico un confronto sui temi e nel merito di quello che può servire a farci crescere, per far crescere l'Italia", conclude.

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