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Esami inutili, stop (per ora) alle sanzioni ai medici

26 marzo 2016 | 13.49
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La Circolare del ministero della Salute inviata ieri alle Regioni con le prime indicazioni applicative sul cosiddetto decreto appropriatezza non prevede le sanzioni ai medici nella fase sperimentale, fa chiarezza sulle modalità di prescrizione e sulle prestazioni specifiche. Non c'è nessuna nuova limitazione prescrittiva per pazienti oncologici, cronici o invalidi. "Questa circolare un passo indietro positivo, che consente nella stragrande maggioranza dei casi di poter prescrivere, almeno temporaneamente, le necessarie prestazioni sanitarie ai cittadini senza imposizioni burocratiche e sanzionatorie", spiega Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici.

"Adesso parte una fase sperimentale - prosegue Cozza - durante la quale si dovranno monitorare le difficoltà applicative, anche di natura informatica, con la sospensione delle sanzioni per medici pubblici e direttori generali Asl. Nella prescrizione viene eliminato il codice che imponeva la limitazione prescrittiva e basterà scrivere il quesito diagnostico. Per pazienti oncologici, cronici o invalidi, i medici prescrittori possono non applicare le condizioni di appropriatezza".

"Esprimiamo la nostra soddisfazione perché sono state recepite tutte le osservazioni indicate dalla presidenza e dal Gruppo di Lavoro della Fnomceo. Lo spirito di collaborazione con il ministero della Salute continua nella revisione del decreto appropriatezza, che sarà portata avanti in concomitanza alla valutazione dei provvedimenti ordinamentali relativi ai nuovi Lea". E' il commento di Roberta Chersevani, presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri).

La Circolare chiarisce che "si potranno prescrivere le prestazioni per monitorare patologie come il rischio cardiovascolare già accertate e non solo se c'è un sospetto o il rischio, e vengono chiarite le condizioni di erogabilità di diverse prestazioni, superando incongruenze e penalizzazioni per i cittadini", osserva Cozza.

"Dopo le nostre proteste contro un decreto inserito in una logica di tagli è arrivata una prima vittoria per chi crede nella sanità pubblica, e i cittadini non saranno più costretti a rivolgersi al privato per diverse prestazioni. Noi - conclude il sindacalista - continueremo a combattere per il Ssn, per i necessari investimenti, per superare diseguaglianze, liste di attesa e ticket".

Alla luce delle criticità emerse in ordine all'applicazione delle disposizioni del decreto appropriatezza - riporta la circolare del ministero della Salute - in particolare, al mancato adeguamento dei sistemi informatici di supporto alla prescrizione, viene disposto l'avvio di una fase sperimentale di applicazione del provvedimento, caratterizzata dal monitoraggio e dalla raccolta dei dati sulle difficoltà di prescrizione delle prestazioni. Nel corso del monitoraggio, i dati concernenti le difficoltà prescrittive saranno raccolti dal ministero della salute ed esaminati dal tavolo congiunto di confronto tra la Fnomceo, il ministero e il Coordinamento della Commissione salute delle Regioni, con l'obiettivo di facilitare la comprensione del decreto, nonché di prevedere la semplificazione e l'eventuale riformulazione dei criteri di erogabilità e appropriatezza delle prestazioni. Durante tale fase si procederà, altresì, all'adeguamento dei sistemi informatici di supporto alla prescrizione.

Durante la fase sperimentale e di monitoraggio, e in attesa dell'adeguamento dei sistemi informatici di supporto alla prescrizione - ricorda il ministero della Salute nel documento - i medici continueranno ad attenersi alle disposizioni del decreto e nel corso di tale fase, le sanzioni non saranno applicabili ai medici. Nella prescrizione deve essere però riportato il quesito diagnostico, che tenga conto dei contenuti del decreto nell'ambito della 'buona pratica' clinica, senza obbligo di annotare il codice nota di fianco alla prestazione o al quesito diagnostico.

Nel caso in cui sia necessario prescrivere diversi esami di laboratorio, con indicazioni differenti - prosegue la circolare - è sufficiente riportare sulla medesima ricetta il quesito diagnostico principale relativo alla prescrizione. Durante la fase di sperimentazione e monitoraggio del decreto in esame, i medici prescrittori possono non applicare le condizioni di appropriatezza quando le prestazioni debbano essere erogate a pazienti oncologici, cronici o invalidi.

La Circolare sul decreto appropriatezza prevede che in tutti i casi in cui sia necessaria la prescrizione del medico specialista questo deve procedere alla prescrizione diretta sul ricettario del Servizio sanitario nazionale. Anche in questo caso deve essere riportato il quesito diagnostico, che tenga conto dei contenuti del decreto nell'ambito della buona pratica clinica, senza obbligo di annotare il codice nota di fianco alla prestazione o al quesito diagnostico. Le Regioni - precisa la Circolare - sono invitate a dotare gli odontoiatri dipendenti, convenzionati o accreditati per le branche a visita, nonché i medici specialisti, del ricettario del Servizio sanitario nazionale per la prescrizione delle prestazioni di cui al decreto ministeriale in esame.

Ove l'odontoiatra e il medico specialista non siano abilitati alla prescrizione diretta, prescriveranno la prestazione su ricetta bianca, curando che siano indicati i propri dati identificativi, secondo quanto previsto dalla normativa regionale e motivandola con riferimento alle condizioni di erogabilità. Tale prestazione, così, potrà essere trascritta dal medico di medicina generale e dal pediatra di libera scelta sulla ricetta del Servizio sanitario nazionale, barrando la casella 'S' e riportando i riferimenti del medico induttore.

In tutti i casi in cui la condizione di erogabilità o indicazione di appropriatezza per una prestazione sia costituita da una 'sospetta' patologia o un possibile rischio di patologia (ad esempio rischio cardiovascolare) - avverte il ministero della Salute - il medico potrà prescrivere la prestazione in questione anche quando la patologia sia già accertata e il suo andamento debba essere monitorato attraverso la prestazione in questione.

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