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La classifica dei dieci Riesling più costosi al mondo

28 luglio 2022 | 15.55
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La lista di Wine Searcher fotografa una situazione sostanzialmente stabile per quanto riguarda i prezzi del vino tedesco a fronte di una crescente qualità dei prodotti

La classifica dei dieci Riesling più costosi al mondo

Esistono, anche nel mondo del vino, delle varietà più ostiche e più difficili da apprezzare di altre, che hanno bisogno di allenamento del palato, di curiosità e di una piccola dose di coraggio: una di queste è senza ombra dubbio il Riesling, un vino dal carattere sfaccettato e spesso spigoloso.

Il vitigno, la cui patria per eccellenza è la Germania, può offrire così tanti diversi profili di sé da risultare una sfida complessa per un bevitore alle prime armi che può trovarsi più a suo agio magari con la grazia di uno Chardonnay o con la vibrante personalità di un Sauvignon Blanc.

Inoltre, diciamocelo serenamente, il tedesco è una lingua altrettanto ostica e spaventosa all’orecchio e all’occhio di chi non la parla, dunque anche le etichette con diciture come “Trockenbeerenauslese” non sono propriamente d’aiuto a mettere a proprio agio il consumatore.

Può forse sorprendere quindi scoprire che alcuni dei Riesling prodotti in Germania vengono venduti a prezzi che nulla hanno da invidiare ai più noti vini di Borgogna.

La piattaforma Wine Searcher ha stilato la classifica dei dieci più costosi per l’anno in corso utilizzando dati interni e basandosi sui prezzi effettivi delle bottiglie delle migliaia di carte vini che monitorano a livello globale e includendo i punteggi della critica.

L’aspetto più interessante evidenziato da Wine Searcher è il fatto che i prezzi di queste etichette non subiscono le oscillazioni di prezzo che si riscontrano per altre zone vitivinicole.

La comparazione tra questa e la lista analoga pubblicata nel 2019 sembra suggerire che il prezzo dei Riesling abbia raggiunto il suo tetto massimo, come se esistesse una sorta di confine stabilito oltre il quale questi vini non si muovono, questione che potrebbe impensierire i produttori che se da un lato possono contare su una sostanziale stabilità di valore, dall’altro hanno a che fare con un mercato dai numeri relativamente bassi in cui i rialzi dei prezzi di anno in anno potrebbero compensare la mole di vendita.

La qualità dei vini invece risulta essere in netto aumento come risulta dalla media dei punteggi della critica. La combinazione di questi due fattori, da un parte una sostanziale stabilità di prezzo a fronte di un aumento della qualità del prodotto potrebbe risultare appetibile per i grandi collezionisti ancora forse troppo affezionati alla Borgogna.

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