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Danza: la compagnia del Teatro dell'Opera in tournée a Massy

22 novembre 2018 | 20.41
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Eleonora Abbagnato, direttrice della Compagnia del Teatro dell'Opera di Roma, nel balletto 'Le parc' di Preljocaj, in tournée a Massy
Eleonora Abbagnato, direttrice della Compagnia del Teatro dell'Opera di Roma, nel balletto 'Le parc' di Preljocaj, in tournée a Massy

Il balletto del Teatro dell’Opera di Roma, diretto da Eleonora Abbagnato sarà in tournée il 23 e il 24 novembre all’Opéra de Massy con un doppio omaggio alla danza francese del Novecento con estratti e balletti di Angelin Preljocaj e di Roland Petit. Luigi Bonino, direttore artistico dei Ballets Roland Petit, che ha visionato la ripresa delle coreografie del maestro francese. Apre la serata 'Annonciation' di Angelin Preljocaj, coreografo francese d’origine albanese appartenente alla seconda generazione della 'nouvelle danse'.

La coreografia che nel 1997 vince il Bessie Award, è una pièce per due danzatrici che porta in scena un momento chiave della nostra religione, ossia l’incontro tra la Vergine Maria e l’Arcangelo Gabriele. Mentre l’iconografia ha più volte rappresentato questo soggetto, l’arte coreografica no. Angelin Preljocaj dà vita a una tessitura coreografica capace di rappresentare l’idea di un corpo in trasformazione. L’incontro tra le due danzatrici è di grande impatto e sviluppa un dualismo di grande qualità che evidenzia le sensazioni contrastanti.

Tensione e forza da una parte, morbidezza e fragilità dall’altra. Questo dualismo non solo è particolarmente evidente nella coreografia ma è anche sottolineato dalla musica del compositore canadese Stéphane Roy, in perfetta antitesi con il Magnificat di Antonio Vivaldi. Interpreti di questo intramontabile cameo sono le soliste Giorgia Calenda e Federica Maine.

In cartellone estatti di 'Le Parc', capolavoro coreografico firmato Preljocaj

Il programma prosegue con 'Le Parc – Suite' e vede sulla scena Eleonora Abbagnato, già étoile dell’Opéra di Parigi, con il solista Claudio Cocino interpretare il famoso duetto del bacio e ballare sospesa in aria, sorretta dai quattro 'giardinieri'. Nel 1994 Angelin Preljocaj crea per i ballerini dell’Opéra di Parigi, 'Le Parc'. Il balletto, mescolando il linguaggio accademico con quello contemporaneo, diventa subito un’icona della nuova danza di fine Novecento. 'Le Parc', rappresentato regolarmente all’Opéra di Parigi da ormai 22 anni, è, tra i titoli di Preljocaj, quello più ripreso dalle compagnie di balletto.

'Le Parc' è ambientato nel mondo aristocratico del 'grand siècle' francese, ed è un balletto sull’'art d'aimer'. Preljocaj affronta con grande lucidità il tema dell’innamoramento e i codici della seduzione, con raffinati e delicati giochi all'interno di un immaginario percorso di geografie ludiche e amorose. L’azione si svolge in un parco alla francese rivisitato in chiave costruttivista, grazie alle scenografie di Thierry Leproust.

La musica classica di Wolfgang Amadeus Mozart cede il passo alla musica elettronica creata da Goran Vejvoda. Sulla creazione sonora si muovono quattro ragazzi che, come giardinieri del cuore, dirigono le azioni dei personaggi. Vestiti in abiti contemporanei creano una dimensione atemporale che si contrappone a quella classica. I costumi sono di Hervé Pierre. Le luci di Jacques Chatelet realizzate da Patrizio Maggi.

In programma l'Arlésienne' di Petit- Daudet

Dopo un breve intervallo, la serata continua omaggiando Roland Petit con 'L’Arlésienne', balletto in un atto ispirato al lavoro letterario e teatrale di Alphonse Daudet, creato per il Ballet National de Marseille. I protagonisti della vicenda sono Vivette, Frédéri e l’ombra-ossessione dell’Arlesiana. L’azione si svolge nella giornata della festa di Sant’Eligio nella piazza del paese, mentre gli amici (8 coppie) di Vivette e Frédéri danzano gioiosi, i due protagonisti promessi sposi non riescono ad amarsi.

Frédéri è in balia dell’ossessione per l’Arlesiana, donna di Arles dai trascorsi poco rispettabili che mai compare nel balletto, la cui presenza è però tangibile e influenza le azioni del giovane uomo, che non solo rifiuta l’amore dell’amica d’infanzia, ma impazzisce e si getta dalla finestra del granaio. La scena di René Allio supporta le sfumature dell’azione con un fondale che riproduce un campo di grano giallo-oro sotto un sole infuocato, un paesaggio alla Van Gogh per la festa paesana, una scatola nera e una finestra stilizzata per il dramma.

I costumi di Christine Laurent ricreano nella loro semplicità una scena festosa di vita contadina dallo spiccato folclore provenzale. La solista Sara Loro e l’artista ospite Wei Wang sono rispettivamente Vivette e Frédéri e, insieme al corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, portano in scena il tema romantico della passione che conduce alla follia e alla morte.

Da 'La rose malade' a 'Proust', in programma alcuni dei capolavori firmati Roland Petit

Eleonora Abbagnato, è invece la protagonista de 'La rose malade'. Nel 1973 al Palais des Sports di Parigi Roland Petit presenta per la prima volta il balletto costruito su versi e disegni di William Blake, con l’evocativa musica di Gustav Mahler e i costumi impalpabili di Yves Saint Laurent. Un duetto delicato e gentile, forte e pungente al tempo stesso. Lui, la rosa e la morte che lentamente incombe. La rosa sempre più debole viene allontanata dal suo amato che non può più nulla. L’interpretazione intensa e fragile di una Abbagnato sovrumana si contrappone alla forza terrena del partner, qui il solista Giacomo Castellana che la sorregge con tutto il suo vigore.

Questo balletto rappresenta la fragilità disarmante e disarmata dell’essere umano dinnanzi ad un ostacolo insormontabile come quello della morte. Nel 1974 Roland Petit è il primo a creare un balletto ispirato al romanzo di Marcel Proust 'À la recherche du temps perdu' con il suo 'Proust, ou Les intermittences du coeur'. Dopo il confronto con Prosper Mérimée ('Carmen', 1949), Edmond Rostand ('Cyrano de Bergerac', 1959) e Victor Hugo ('Notre-Dame de Paris', 1965), il coreografo francese prosegue la sua esplorazione dei capolavori della lettura. Di quell’immensa opera che è la 'Recherche' Petit non attua una mera riduzione, ma piuttosto ne coglie lo spirito, gli umori, condensando le atmosfere e i profumi proustiani in una successione di poetici tableaux.

Il passo a due in programma, 'Le Combat des Anges', è tratto dalla seconda parte del balletto ('Quelques images de l’enfer proustien'). Protagonisti di questo passo a due maschile, sulla musica di Gabriel Fauré, sono Saint-Loup, angelo della luce, e Morel, angelo delle tenebre.

Gran finale con Eleonora Abbagnato e Alessio Rezza in 'Cheek to Cheek'

Roland Petit, nella sua autobiografia 'J’ai dansé sur les flots' (1993), racconta di come una sera, durante una cena a Los Angeles, dopo il dessert, Fred Astaire si alzò in piedi, iniziando a provare i passi di un numero che ballava in gioventù con la sorella Adele, accompagnandoli con delle spiegazioni. Alla fine, rivolgendosi direttamente a Petit, gli suggerì di realizzarne una coreografia per Zizi Jeanmaire.

E Petit lo fece davvero, qualche anno più tardi, creando nel 1977, appositamente per Zizi e Luigi Bonino, Cheek to Cheek, celebre duo dal sapore hollywoodiano composto sulla musica brillante di Irving Berlin, con gli eleganti costumi di Yves Saint Laurent. Qui Eleonora Abbagnato lo ripropone ballandolo con il primo ballerino Alessio Rezza.

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