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Danza: Bolle e Zakharova in scena alla Scala con l'omaggio a 'Handel'

16 maggio 2017 | 17.11
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Uno dei costumi di Helena de Meidero per la creazione dedicata a 'Handel', firmata da Mauro Bigonzetti, che debutta alla Scala con la coppia Bolle-Zakharova
Uno dei costumi di Helena de Meidero per la creazione dedicata a 'Handel', firmata da Mauro Bigonzetti, che debutta alla Scala con la coppia Bolle-Zakharova

Ritornano in scena al Teatro alla Scala una delle coppie più glamour della danza contemporanea, Roberto Bolle e Svetlana Zakharova, protagonisti da sabato prossimo dell 'ultimacreazione firmata da Mauro Bigonzetti dedicata a 'Handel'. Ultimo atto di una serie di progetti coreografici 'trascritti' su musica da camera ('Cello Suites' e 'Il giardino degli amanti').

Per questa nuova produzione in prima assoluta, il coreografo romano torna dunque al suo grande amore per la musica antica e barocca, partendo dalle Suites di Händel, ampliando poi la trascrizione musicale attraverso altre composizioni cameristiche.

Un respiro che verrà forgiato sui ballerini scaligeri e sulle étoiles Roberto Bolle e Svetlana Zakharova, per la quale Mauro Bigonzetti creerà per la prima volta, assecondando i timbri e i cromatismi delle due diverse situazioni musicali, con un comune denominatore. Il fascino del teatro, dell’immaginazione e della fantasia del mondo barocco evocato dalle note di Händel.

Bigonzetti ha già firmato, su musiche dello stesso autore, lavori per Aterbaletto e l'Alvin Ailey

Nove recite, dal 20 maggio al 1 giugno, che vedranno in scena al debutto, nella rappresentazione del 21 (ore 15) e nelle serate del 23 e 24 maggio, come interpreti principali Svetlana Zakharova e Roberto Bolle, coppia acclamata in titoli classici e romantici, ma mai prima d’ora impegnata in un progetto di stampo più moderno.

Si alteranno sul palco del Piermarini Nicoletta Manni e Gabriele Corrado (nelle recite del 23 pomeriggio, 25, 26, 30 maggio e 1 giugno). Ad eseguire i brani händeliani nella prima parte del balletto James Vaughan (pianoforte) e nella seconda Francesco De Angelis (violino), Fabien Thouand (oboe), Andrea Manco (flauto) Massimo Polidori, in alternanza con Sandro Laffranchini (violoncello) e James Vaughan (clavicembalo).

La scelta dei brani di questa produzione nasce innanzitutto dalla predilezione di Mauro Bigonzetti per la musica barocca, soprattutto di Händel, che tra i compositori antichi e barocchi gli ha offerto e tuttora gli offre i maggiori stimoli sul piano coreografico. Bigonzetti ha già infatti creato su musiche di Händel in precedenti lavori, tra i quali 'InCanto' e 'Come un respiro' per Aterballetto e 'Festa barocca' per l’Alvin Ailey American Dance Theater.

Bigonzetti, Handel è teatro allo stato puro, autore visionario e narrativo

'Progetto Handel' è dunque per Mauro Bigonzetti un approfondimento, una sorta di percorso evolutivo all’interno della produzione händeliana. La struttura del lavoro è infatti al servizio della diversità dei brani ed è diviso in due parti. La prima è concentrata sulle 'Suites' ed ha una dimensione più intimista. La seconda, più ricca, composita, si apre invece a diversi timbri e più strumenti.

Anche sul piano visivo le due parti sono concepite in maniera molto chiara. La prima è in 'noir et blanc' all'interno di un'atmosfera astratta , la seconda invece è una esplosione di colori, di cromatismi accesi su una concezione narrativa. ''Händel è teatro allo stato puro, con la sua musica apre immagini e apre porte - ha dichiarato Mauro Bigonzetti - Anche quando non scrive per il teatro Handel è visionario, descrittivo, narrativo. Quando non narra, ricerca comunque il senso dello spettacolo''.

''Non a caso - ha ricordato il regista e coreografo - al grande compositore tedesco si associa quel meraviglioso utilizzo delle macchine di scena che sono davvero il simbolo della fascinazione e della magia illusionistica del teatro barocco''. Domani (ore 18) al Ridotto dei Palchi della Scala la giornalista e critica di danza, Leonetta Bentivoglio incontrerà il pubblico, nell'ambito degli appuntamenti 'Prima delle Prime', per raccontare ''l'anima danzante' dei capolavori di Handel che hanno ispirato grandi maestri e coreografi del '900. Da Paul Taylor a John Neumeier, sino naturalmente a Mauro Bigonzetti.

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