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La Costa Concordia ‘verso’ Genova. I sindacati: “Si smantelli a Piombino o sarà guerra”

04 giugno 2014 | 16.13
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Il trasferimento avverrà alla fine di luglio. Le parti sociali all’attacco, dura la Cisl: “Mandarla in Liguria è un colpo all’economia e al lavoro della Toscana, ma anche un’offesa alla sua generosità”. Mentre il cardinale Bagnasco auspica il via libero definitivo e dice: “Abbiamo sempre pregato perché questo lavoro così significativo possa raggiungere il porto del capoluogo ligure”

La Costa Concordia (Infophoto)
La Costa Concordia (Infophoto)

Genova batte Piombino e la Turchia e salvo improbabili sorprese dell’ultima ora, il relitto di Costa Concordia verrà demolito nello scalo ligure. Il trasferimento a Genova, non ancora ufficializzato, avverrà nell’ultima decade di luglio, appena sarà completato il montaggio di tutti i cassoni che terranno a galla il relitto, presumibilmente il 20 luglio. Il tutto non senza un seguito di polemiche.

Esclusa Piombino, i sindacati sul piede di guerra - A pesare sulla decisione di smantellare la Concordia a Genova è stata proprio la possibilità di portare via subito la nave. Per questo motivo il porto di Piombino è stato escluso, perché non attrezzato per un impegno di questa portata. Scegliere il porto toscano, quindi, avrebbe comportato un’altra estate di permanenza della Concordia al Giglio, perché solo a settembre lo scalo sarebbe stato pronto. Non solo: si era candidato il porto toscano ma non un’impresa, mentre Genova ha tutto: le competenze professionali, strutture adeguate e imprese pronte. Mentre non ha giocato a favore il fattore vicinanza: Genova dista 150 miglia, Piombino poco meno di 38. Notevole differenza che implicherebbe minori rischi durante il trasporto.

Le motivazioni sulla scelta, però, non sono bastate ad evitare le polemiche. Netta la Fiom Cgil: quello della Concordia è un “rifiuto speciale” e per questo motivo “deve essere portata a Piombino”. Altrimenti, tuona il sindacato, assieme alle altre sigle sarà “protesta fortissima”.

Per la Cisl, l’esclusione del porto “sarebbe un colpo all’economia e al lavoro della Toscana, ma anche un’offesa alla sua generosità”.

“A fronte di tutto questo - si legge sul blog della Cisl regionale - apparirebbe davvero grave la scelta di andare lontano per smantellare il relitto, mettendo oltretutto in pericolo l’ambiente marino. Così come non si può non notare che la decisione di rimuovere la Concordia il 20 di luglio, in piena stagione turistica, penalizzerebbe ulteriormente e ingiustamente l’Isola del Giglio. Una scelta chiaramente finalizzata a tagliar fuori Piombino e la Toscana. La nostra regione davvero non si merita una simile irriconoscenza”.

L’auspicio di Bagnasco - “Spero che Genova accolga questa occasione e non se la faccia sfuggire con cavilli di nessun tipo. E’ un’occasione lavorativa che riguarda alcuni anni e centinaia di lavoratori”, ha detto il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco. “Abbiamo sempre auspicato e pregato - ha proseguito il cardinale - perché questo lavoro così significativo possa raggiungere il porto del capoluogo ligure. Sembra che le cose vadano proprio in questa direzione grazie alla buona volontà di molti”.

Il commento da Civitavecchia - La scelta di Genova è accolta con favore da Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità portuale di Civitavecchia e di Assoporti: “Mi ero raccomandato di superare la microconcorrenza tra gli scali nazionali. Tifo per l’Italia e l’importante - dice all’Adnkronos - era che la nave rimanesse in Italia. Sono felice sia successo e mi auguro che tutte le operazioni vadano a buon fine, con un’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente soprattutto in un posto meraviglioso come quello che è l’Isola del Giglio”.

Riguardo ai costi che erano stati previsti per un eventuale smaltimento nel porto di Civitavecchia, di circa 200 milioni di euro - il doppio di quanto preventivato da Genova - Monti è chiaro: “Le cifre le hanno fatte le aziende private che hanno partecipato alla gara, noi dell’autorità portuale non c’entriamo su questo”.

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