Andamento divergente a gennaio per il nostro commercio estero che, rispetto al mese precedente, registra una flessione per l'export (-2,5%) e un aumento per l'import (+1,0%). Il dato - sul quale pesa il crollo dell'interscambio con la Russia - è ancora più netto su base annua, con un calo del 4,2%, che si replica anche per le importazioni. Il risultato è un saldo commerciale positivo per 219 milioni
Andamento divergente a gennaio per il nostro commercio estero che, rispetto al mese precedente, registra una flessione per l'export (-2,5%) e un aumento per l'import (+1,0%). Il dato - sul quale pesa il crollo dell'interscambio con la Russia - è ancora più netto su base annua, con un calo del 4,2%, che si replica anche per le importazioni. Lo comunica l'Istat che spiega come la diminuzione congiunturale dell'export riflette la contrazione delle vendite sia verso i mercati Ue (-2,6%) sia verso quelli extra Ue (-2,4%) ed è particolarmente ampia per i prodotti energetici (-18,2%). Tra le principali tipologie di beni esportati, solo le vendite di prodotti intermedi sono in contenuta crescita (+0,3%).
Quanto alle importazioni l'incremento su dicembre 2014 è la sintesi di una leggera contrazione degli acquisti dai paesi extra Ue (-0,4%) e di un più ampio aumento di quelli dai paesi Ue (+2,0%). La crescita degli acquisti di beni intermedi (+5,3%) e di beni strumentali (+2,1%) è rilevante.
Il risultato è un saldo commerciale positivo per 219 milioni, sintesi di un surplus con i paesi Ue (+452 milioni) e di un deficit con i paesi extra Ue (-233 milioni).
L'Istat sottolinea come nell'ultimo trimestre, rispetto al precedente, l'export risulta in espansione (+0,5%). Al netto della forte contrazione dei prodotti energetici (-20,2%), l'incremento è più ampio (+1,4%) e diffuso a tutti i comparti.
La flessione annua del 4,2% delle esportazioni, aggiunge l'istituto di statistica, è determinata dalla diminuzione delle vendite verso entrambe le aree: -4,7% per l'area Ue e -3,5% per l'area extra Ue. Per le importazioni la contrazione è da ascrivere principalmente all'area extra Ue (-8,5%). Al netto delle differenze nei giorni lavorativi (20 a gennaio 2015 contro i 21 di gennaio 2014), si rileva una flessione più contenuta sia per l'export (-0,1%) sia per l'import (-1,6%).
Russia (-36,7%) e paesi Mercosur (-24,0%) sono i mercati che contribuiscono maggiormente alla flessione dell'export, mentre le vendite verso gli Stati Uniti sono in forte crescita (+23,5%). La diminuzione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati è rilevante (-32,6%). Le importazioni da Russia (-40,2%) e paesi OPEC (-23,3%) sono in forte contrazione. In rilevante calo l'import di petrolio greggio (-41,1%) e di prodotti petroliferi raffinati (-41,0%).