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La direttrice del Ballet di Kiev: "Contro ogni censura, lotteremo per danzare Cajkovskij"

19 aprile 2022 | 17.29
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Un'immagine di 'Giselle' dell'Ukrainian Classical Ballet in scena al Teatro Moderno di Grosseto
Un'immagine di 'Giselle' dell'Ukrainian Classical Ballet in scena al Teatro Moderno di Grosseto

"Siamo contrari a qualsiasi forma di censura e lotteremo fino all’ultimo per mettere in scena il Lago dei cigni di Caikovskij. Abbiamo inviato molte lettere al governo ucraino. Ad oggi nessuna risposta ufficiale. Ma devo tutelare anche i miei giovani danzatori. Sarebbero accusati di 'alto tradimento' se danzassero sulle musiche del grande compositore russo". E' quanto ha dichiarato all'Adnkronos Natalia Iordanov, direttrice artistica dell'Ukrainian Classical Ballet di Kiev in questi giorni in tournée nel maggiori teatri italiani (il 22 aprile sono attesi al Teatro Moderno di Grosseto con 'Giselle').

Serate di grande danza e solidarietà nell’ambito delle manifestazioni 'Il Teatro per l’Ucraina', progetto nato per aiutare molti giovani artisti, ma anche le maestranze che, allo scoppio del conflitto russo-ucraino, si trovavano in tournée e che adesso sono impossibilitati a tornare in patria. "Ringraziamo l'Italia e i loro gesti solidali - ha aggiunto Natalia Iordanov- Il ricavato degli incassi degli spettacoli va non solo alla compagnia, ma serve anche a mantenere le famiglie dei danzatori in Ucraina - E' tutto ingiusto quello che sta accaddendo, la guerra, la demonizzazione degli artisti russi, ma anche dei danzatori. Mi metto nei panni di un artista russo. E' umiliante non potersi esibire accanto ai colleghi ucraini", ha proseguito la direttrice dell'UKrainian Classical Ballet di Kiev.

"Purtroppo siamo artisti e non politici, ma dipendiamo dalle decisioni del governo ucraino. Continueremo a viaggiare, a portare in giro i nostri balletti, in repertorio ci sarà anche 'Don Chisciotte'. Siamo convinti che sarà difficile ricominciare a lavorare in Ucraina, stanno distruggendo le città, i i teatri, la cultura. Dovremmo aspettare molto, molto tempo prima di ritornare alla normalità", conclude Iordanov.

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