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Shoah: Germania ricorda 70 anni liberazione Dachau, primo lager nazista

02 maggio 2015 | 18.15
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Alla cerimonia, nel sito vicino a Monaco di Baviera, saranno presenti il cancelliere tedesco Angela Merkel, ex prigionieri e veterani americani della divisione Rainbow che li liberarono. Nel campo di concentramento, aperto nel marzo 1933 poche settimane dopo l'avvento del regime di Hitler,morirono almeno 32mila persone.

La scritta all'ingresso di Dachau  - (INFOPHOTO)
La scritta all'ingresso di Dachau - (INFOPHOTO)

La Germania ricorda domani i settant'anni della liberazione di Dachau, primo lager aperto dai nazisti il cui nome rimane uno dei simboli degli orrori del regime di di Adolf Hitler. Alla cerimonia, nel sito vicino a Monaco di Baviera, saranno presenti il cancelliere tedesco Angela Merkel, ex prigionieri e veterani americani della divisione Rainbow che li liberarono.

Hilbert Margol, 93 anni, fu uno dei quei soldati. Oggi racconta che quel giorno del 29 aprile 1945, prima di arrivare al campo, furono accolti da uno spaventoso fetore. Lui e il fratello gemello furono mandati in avanscoperta per capirne l'origine e si trovarono davanti a pile di cadaveri abbandonati nell'infermeria e davanti ai forni crematori. I nazisti erano fuggiti qualche giorno prima, portando con sè circa 7mila prigionieri in una "marcia della morte" verso le Alpi, che costò la vita a centinaia di persone. Gli altri internati erano stati abbandonati nel lager. I soldati americani si trovarono davanti oltre 30mila persone denutrite, ammassate nelle baracche, che non riuscivano a credere alla loro liberazione. A poco a poco si riunirono al centro del campo, abbracciandosi fra grida e pianti di gioia.

Dachau fu il primo lager aperto dai nazisti, ben prima che fosse decisa la "soluzione finale" per sterminare gli ebrei. I primi prigionieri vi arrivarono il 22 marzo 1933, poche settimane dopo l'avvento di Hitler al potere. Da allora vi furono rinchiuse più di 200mila persone. Per primi i prigionieri politici tedeschi: comunisti, socialisti e sindacalisti. Poi sacerdoti cattolici e protestanti, testimoni di Geova, ebrei, omosessuali, rom e sinti, membri della resistenza dei paesi occupati.

Secondo i documenti ritrovati, almeno 32mila persone morirono nel campo, ma si ritiene che siano state almeno 40mila le vittime. Molte esecuzioni, come quelle di migliaia di prigionieri russi, non furono mai registrate.

Come primo campo lager nazista, Dachau fu una sorta di orribile palestra di addestramento per le SS che vi impararono " a considerare inferiori chi pensava in modo diverso da loro e ad assassinarli a sangue freddo", come sottolinea un saggio sul lager dello storico Wolfgang Benz e della ex direttrice del suo museo, Barbara Distel.

I prigionieri erano costretti a lavorare in condizioni inumane per la costruzione di strade o nelle industrie di armamenti. E ogni giorno uscivano dal campo passando sotto la terribile scritta "Arbeit macht frei" (il lavoro rende liberi), che sarà poi replicata all'ingresso di altri lager nazisti. Della scritta, rubata da ignoti lo scorso novembre, è stata realizzata una copia per le cerimonie di domani. I gruppi di lavoro furono distribuiti nei paraggi del lager, creando una serie di 169 campi satellite.

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