Chiusura in profondo rosso per le piazze finanziarie europee che temono lo spettro di un default della Grecia e dell'uscita della penisola ellenica dall'euro. I mercati hanno reagito male alla notizia di un referendum che affida al popolo greco la decisione sull'approvazione o meno di un accordo con i paesi dell'eurozona. Il secondo programma di sostegno finanziario alla Grecia e con esso ogni forma di aiuto economico ad Atene scade alla mezzanotte di domani, 30 giugno. Il governo di Atene è tornato a chiedere oggi all'Unione Europea di prolungarlo "di alcuni giorni".
In questo scenario, con la Borsa di Atene e le banche chiuse per sei giorni, mentre Wall Street viaggia in calo, Milano ha terminato la seduta sprofondando del 5,17%, Francoforte ha perso il 3,56%, Parigi ha segnato -3,74%, Londra -1,97%. L'euro è risalito a 1,2 sul dollaro, mentre lo spread tra Btp e Bund decennali tedeschi ha terminato a 158,51 punti
Oggi ha parlato anche il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker , che ha detto di sentirsi "un po' tradito, perché è stato fatto tutto il possibile" nei negoziati. Nella trattativa fra la Grecia e le istituzioni creditrici "i giochi tattici hanno preso il sopravvento. Sono rimasto profondamente afflitto e rattristato per lo spettacolo di sabato scorso in Europa", con la rottura fra il governo di Atene e il resto dell'Eurogruppo.
Tra le blue chips, a soffrire maggiormente sono, come sempre in questi casi, i titoli bancari, causa l'ampliamento del differenziale tra Bund e Btp e l'aumento del rendimento. Mps perde il 10,24% a 1,77 euro, Ubi Banca -7,95%, Bpm -7,91%, Mediolanum -7,26%, Unicredit -7,12%, Banco Popolare -6,73%, Mediobanca -6,56%, Bper -6,5%, Intesa Sanpaolo -6,1% .
L'aumento dello spread mette in difficoltà anche le utilities con Enel che cede il 5,41%, Snam -3,22. Chiudono in rosso ma non sprofondano gli industriali con Ansaldo a -0,69%, Pirelli -1,23%. Wdf perde lo 0,5%. base.
Per Matteo Paganini, capo analista di Fxcm Italia, "tutto sommato, la reazione dei mercati all’aggravarsi della situazione greca è stata abbastanza contenuta e si è sviluppata secondo chiare logiche di risk off che hanno visto dollari comprati tranne che contro lo yen, oro in tentativi di ripartenza di brevissimo periodo e listini azionari ben venduti in apertura senza aver approfondito ulteriormente". Ora, avverte, "siamo attenti all’inizio del default tecnico che scatterà domani, in attesa di eventuali proposte che potrebbero essere presentate dall’Europa alla Grecia, un’Europa che non vuole assolutamente che si vada in default al fine di preservare l’euro. Ci attendiamo una settimana di possibile bidirezionalità dei mercati, in base all’alternanza di scenari di risk on e risk off che potrebbero scaturire di fronte al rincorrersi dei rumors".
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