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La lezione del baby-robot. Come lui i bimbi imparano nuove parole associando

29 novembre 2016 | 20.04
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(foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Come piccoli robot . I bimbi riescono rapidamente a dare un senso al loro ambiente e imparano nuove parole con il potere delle associazioni: lo stesso metodo usato da chi non ha un cervello fatto di neuroni, ma di silicio, come il cucciolo umanoide iCub, gioiello della tecnologia made in Italy al centro di un progetto open source alimentato da centri di ricerca di tutto il mondo. Uno degli esemplari 'britannici' del baby-robot sviluppato dall'Istituto italiano di tecnologia (Iit) di Genova è protagonista di un nuovo studio in cui offre ai ricercatori una 'lezione' sul mondo dei piccoli. Osservandolo, gli autori sono arrivati alla conclusione che l'apprendimento precoce non si basa sul pensiero cosciente, bensì su una capacità automatica di associare oggetti.

A dare una dimostrazione pratica è stato il mini-robot dalle sembianze di un bambino di 3 anni. Katie Twomey della Lancaster University, Jessica Horst della Sussex University, Anthony Morse e Angelo Cangelosi della Plymouth University volevano svelare il mistero di come i piccoli imparano nuove parole per la prima volta. Gli scienziati hanno programmato il robot umanoide iCub utilizzando un semplice software che gli ha permesso di ascoltare le parole attraverso un microfono e di vedere con le telecamere che ha per occhi. E poi lo hanno addestrato a puntare nuovi oggetti per identificarli.

"Sappiamo - spiega Twomey - che i bambini di 2 anni possono scoprire il significato di una parola nuova sulla base delle parole che già conoscono. Sono cioè in grado di comprendere che la nuova parola 'giraffa' si riferisce a un nuovo giocattolo quando possono vedere anche altri due" a loro noti, "chiamati 'anatra' e 'coniglio'". E la base di tutto è il gioco delle associazioni. Gli esperti ritengono che i bambini raggiungano l'obiettivo attraverso una strategia nota come 'esclusività reciproca': in pratica ricorrono a un processo di eliminazione per capire che, poiché il giocattolo marrone si chiama coniglio e il giallo anatra, quello arancione deve essere la giraffa. Quello che i ricercatori hanno scoperto è che il robot ha imparato esattamente allo stesso modo quando gli sono stati mostrati diversi giocattoli familiari e un giocattolo nuovo di zecca.

"Questo nuovo studio - sottolinea Twomey - mostra che il comportamento di esclusività reciproca può essere messo in campo da un 'cervello' elementare", come quello di iCub, "che semplicemente impara le associazioni tra le parole e gli oggetti. Infatti, per quanto iCub sembri intelligente, in realtà non può dire a se stesso 'io so che il giocattolo marrone è un coniglio e che il giocattolo giallo è un'anatra, quindi questo nuovo giocattolo deve essere una giraffa'", perché il suo software è troppo semplice, per modo di dire.

"Questo - conclude lo scienziato - suggerisce che almeno alcuni aspetti dell'apprendimento precoce si basano su una capacità sorprendentemente potente di fare associazioni che permette ai neonati e ai bambini piccoli di assorbire rapidamente le informazioni da un ambiente di apprendimento molto complicato".

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