Luce non solo per vedere ma per emozionarsi. "Le nostre lampade hanno un'anima, oggetti che raccontano una storia tra design innovativo e accessibilità", afferma all'Adnkronos Roberto Ziliani, fondatore di Slamp, l'azienda italiana nata nel 1994 con vocazione internazionale fin dagli esordi. Oggi vende in circa 70 paesi del mondo e fattura più all'estero (70%) che in Italia (30%). Un'azienda con una storia di importanti collaborazioni come gli architetti Doriana e Massimilano Fuksas, l'archistar Zaha Hadid, l'eclettico artista americano Robert Wilson. "Con Zaha Hadid abbiamo avuto una lunga collaborazione: per Slamp ha disegnato la lampada Aria. L'ultima versione, la Gold, sarà ora presentata ai rivenditori europei". Succederà oggi e domani quando a circa 200 tra i maggiori rivenditori di tutta Europa saranno proposti i nuovi modelli di lampade di design in un'atmosfera che rievoca l'ideazione, la progettazione e la realizzazione dei prodotti del gruppo dei creativi italiani. (FOTO)
Nella sede di Slamp, che si trova a Pomezia, "al di fuori del baricentro del mondo del design", sugli stessi tavoli da lavoro, in cui ogni giorno si assemblano i prodotti, sarà servita stasera una cena gourmet. Intorno gli ospiti troveranno scaffali di materiali stoccati o semi-lavorati, macchine di produzione e tre maxischermi "su cui verranno proiettate immagini delle fasi di lavorazione insieme ai momenti creativi dei designer". Obiettivo, sottolinea Ziliani, "far vivere da dentro le nostre creazioni". Domani gli ospiti visiteranno invece lo stesso spazio durante l'attività produttiva di sempre.
Una lunga storia di collaborazioni quella di Slamp che ha incontrato non solo grafici o designer, "in grado non solo di fare prodotto ma di trasmettere la cultura del design", ma anche grandi artisti da cui "imparare un nuovo linguaggio" da applicare a un prodotto che diventa micro-architettura, fino al pathos - a cui è incline un drammaturgo come Bob Wilson - che prende forma in scultura luminosa.
"Siamo fondamentalmente degli artigiani - spiega Ziliani - che riescono a trasformare attraverso materiali innovativi le visioni di tante culture diverse. Una capacità tutta italiana", che 'brilla' con le sue luci in note location estere. Di recente, in Casa Italia che ha ospitato gli Azzurri a Rio de Janeiro durante le Olimpiadi. Nella logica dell'azienda, che vanta una squadra di lavoro formata essenzialmente da giovani, un prodotto leggero (i lampadari pesano circa 2,5 kg); funzionale (un sistema magnetico facilita il cambio della lampadina); accessibile nel prezzo ("con il prezzo giusto si può fare una qualità altissima, dipende da alcune scelte ben precise, tra cui la squadra di lavoro", dice Ziliani); infrangibili e facili da lavare grazie a materiali innovativi.
"Ho fatto personalmente una ricerca sui materiali. Mi sono reso conto che nel mercato mancava quello che cercavo. Ho girato per aziende chimiche, fino a che in Francia, ho trovato chi potesse realizzare un foglio di materiale plastico resistente al calore e capace di trasformarsi grazie a pieghe. Così è nato l'Opalflex, materiale capostipite utilizzato per le nostre creazioni. Poi sono arrivati tutti gli altri". Tutti brevettati. "Nel mio pellegrinaggio di ricerca e sviluppo - continua Ziliani - ho imparato molto dal mondo degli occhiali tra metallizzazioni e processi di lavorazioni che io ho traslato nel mondo dell'illuminazione".
E sul cosa sia il design, Ziliani non ha dubbi, "è un progetto a 360 gradi: sul materiale, sulla forma, sul montaggio, sulla manutenzione. Le lampade che escono dalla nostra azienda devono avere carattere, fare un'ottima luce e generare atmosfere che comunicano emozioni".
