"Perdonare? Questo è un caso che non merita perdono: non è stato un incidente". A parlare è Silvana, la madre di Luca Varani, il 23enne ucciso a Roma il 4 marzo scorso in un appartamento in via Igino Giordani.
"Sono passati 7 mesi ma non abbiamo ancora realizzato quello che è successo a Luca - ha aggiunto in un'intervista a 'Porta a Porta', in onda su Rai1 alle 23:30 - quel giorno era sereno, andava al lavoro, poi non l'ho più sentito. Ho capito subito che qualcosa non andava".
I genitori non si danno una spiegazione su quanto sia accaduto quella notte, ma smentiscono fermamente quanto insinuato subito dopo l'omicidio a proposito di una presunta doppia vita di Luca: "Lavorava sempre ed era fidanzato da 9 anni con Marta Gaia. Non aveva tempo per una doppia vita", ha voluto precisare la madre. "Quello che hanno detto su Luca dopo la sua morte è stato come ucciderlo 2 volte".
Anche il padre di Luca, Giuseppe Varani, è dello stesso avviso: "Luca è stato ucciso per gioco - ha detto intervistato dalla trasmissione di Rai 1 - e dai fatti si è capito che personaggi sono i suoi assassini. Mio figlio è caduto in una trappola. Ci abbiamo messo 10 anni per avere un figlio e dopo 5 parti cesari andati male abbiamo fatto una lunga trafila per adottarlo. Poi arrivano due e per gioco distruggono tutto".
Nello studio di Bruno Vespa anche Francesco Caringella, magistrato e scrittore: "L'omicidio Varani è uno dei crimini più efferati mai avvenuti in Italia - ha commentato - manca un vero e proprio movente, se non il desiderio di veder soffrire la vittima, infliggendo coltellate non mortali".