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"La mafia 'moderata' non esiste", ricorda Rita Mattei di cui esce il romanzo 'Ninna nanna, una storia d'amore e di mafia'

28 marzo 2023 | 22.10
LETTURA: 2 minuti

Edito da All Around è tratto da storie vere, quelle che la giornalista Rai ha seguito per lavoro

Il romanzo 'vero' di Rita Mattei, inviata Rai e caporedattore di cronaca nazionale.
Il romanzo 'vero' di Rita Mattei, inviata Rai e caporedattore di cronaca nazionale.

E' ispirato a delle storie vera "d'amore e di mafia", come recita il sottotitolo di "Ninna nanna", autrice la giornalista Rai Rita Mattei, inviata speciale del Tg2 e del Tg3, dove è stata caporedattore della cronaca nazionale. Note le sue inchieste su mafia, camorra e 'ndrangheta.

"Attraverso la storia di questa donna ho voluto raccontare quella delle stragi, delle complicità, dei tradimenti, dei depistaggi. Visti con gli occhi di Cosa nostra -spiega l'autrice all'Adnkronos- La mia protagonista è cresciuta a pane e mafia. Non conosce un altro mondo oltre quello. Ha aspettato undici anni che il suo fidanzato uscisse dal carcere, lo ha sposato e lo ha seguito nella latitanza. Dopo le stragi del '92, uno dei suoi fratelli decide di collaborare con lo Stato. Proprio lui, uomo di fiducia del padrino di Cosa nostra. Un tradimento che può essere lavato solo col sangue".

Lei quindi si interroga sulle ragioni che possono averlo spinto a "farsi sbirro". Comincia a farsi sempre più domande, cerca risposte che spesso non arrivano, scrive per non dimenticare. E trova il coraggio di andare fino in fondo, di confrontarsi con l'irraccontabile. Si rende conto di cosa sia la sua vita, di quanto sia inquietante il suo universo pieno di contraddizioni: "un marito innamorato, affettuoso, premuroso, ma capace di ordinare omicidi, non importa se la vittima ha dieci anni o ottanta, se è colpevole oppure no. Un uomo religioso a modo suo, che legge la Bibbia e va a messa, ma è coinvolto nel sequestro e nell'omicidio di un bambino, figlio di un pentito".

Carmelina, questo il suo nome, si rende conto che la 'mafia buona', quella che le hanno raccontato da bambina, era solo una favola? "Sì, come è una favola, quella inventata più recentemente, di una 'mafia moderata' di cui parla qualcuno -conclude quindi Mattei- Cosa nostra è Cosa nostra. Punto. La mia protagonista lo sa. Come sa che non riuscirà mai a realizzare il suo sogno, quello di diventare mamma. I suoi aborti spontanei sono una punizione per il suo silenzio colpevole".

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