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La multa al cimitero in lockdown e quella in ospedale: le battaglie di Baroni superstar ricorsi

18 giugno 2022 | 13.40
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La multa al cimitero in lockdown e quella in ospedale: le battaglie di Baroni superstar ricorsi

Dalla multa da oltre 500 euro a un anziano che era andato al cimitero durante il lockdown a quella da 600 per un uomo vaccinato che si era introdotto in ospedale dalla madre morente senza il tampone. Fino all'accordo raggiunto per il caso di una signora con esenzione vaccinale che si era dimessa dal lavoro perché bollata come no vax. Sono solo alcune delle battaglie di Massimiliano Baroni, l'avvocato superstar dei ricorsi. ''Ci tengo a dirlo, non sono un no vax e ho fatto tre dosi di vaccino - racconta all'Adnkronos - Sono specializzato in diritto costituzionale e dopo aver visto quante volte è stata calpestata la Costituzione durante la pandemia, dal primo dpcm in poi, mi ribolle il sangue. Già dal primo lockdown mi sono occupato di tanti casi. Naturalmente tutto questo lo faccio gratuitamente''.

Tra i vari casi trattati da Baroni c'è quello di un anziano, che di ritorno dalla farmacia, durante il lockdown, vedendo il cancello del cimitero aperto aveva deciso di fare una visita sulla tomba del padre. Uscendo con la macchina era stato fermato dalle forze dell'ordine che gli avevano fatto una multa di 533 euro. ''Il 75enne in assoluta buona fede si era giustificato dicendo di non sapere che non si potesse entrare - ha spiegato il legale - In quel periodo la normativa cambiava continuamente e certo un anziano non guarda ogni giorno la Gazzetta ufficiale. Per questa vicenda ho presentato il ricorso al prefetto e siamo in attesa di risposta''.

Un altro caso riguarda un uomo che si è introdotto in ospedale per andare dalla madre morente. ''Fino al 15 giugno era ancora in vigore l'obbligo per i visitatori delle strutture sanitarie di eseguire il tampone nonostante i vaccini - spiega l'avvocato - Un uomo che aveva la madre ustionata e in fin di vita ha provato ad accedere in ospedale ma i sanitari non lo hanno fatto entrare. L'uomo ha così approfittato di un'entrata secondaria per raggiungere la donna. La cosa è stata segnalata alle forze dell'ordine che lo hanno inseguito in macchina all'uscita dal nosocomio e lo hanno fermato multandolo per 600 euro. Anche in questo caso ho contestato la multa e siamo in attesa che il prefetto decida''.

Si è invece già concluso positivamente il caso di una signora con esenzione vaccinale. In questo caso la norma in questione è quella dell'obbligo vaccinale per i lavoratori over 50. ''Proprio ieri abbiamo firmato l'accordo al sindacato - spiega - La donna, 72 anni, aveva l'esenzione dal vaccino e poteva tranquillamente andare a lavoro. A un certo punto però è uscita una legge che prevedeva che il certificato vaccinale cartaceo dovesse essere convertito in certificato digitale. La signora non sapendolo è andata sul luogo di lavoro e non è stata fatta entrare. Le hanno spiegato che sarebbe dovuta andare dal medico che le aveva concesso l'esenzione a farsi digitalizzare il certificato. Lì, però, le hanno detto che non c'era modo di farlo perché non era stato chiarito quale programma usare per la digitalizzazione. Così la signora non è potuta andare a lavoro per una settimana perdendo anche la retribuzione''.

Una volta digitalizzato il certificato di esenzione la donna si è recata sul posto di lavoro, racconta ancora il legale, è entrata normalmente ma ''da quel momento in poi è stata additata e schernita per il fatto che non era vaccinata. Battute dai colleghi e frecciate da parte del datore di lavoro, finché la 72enne, non tollerando più quel trattamento, si è dimessa''.

''Successivamente ho iniziato a trattare il suo caso e ho diffidato il datore di lavoro a liquidare la signora per i danni morali, esistenziali e materiali subiti minacciando una vertenza - spiega - Alla fine abbiamo raggiunto un accordo economico e la signora è stata soddisfatta. Senza il mio intervento la signora non avrebbe preso nemmeno la liquidazione perché anche se era una dipendente in realtà aveva un contratto da professionista''. ''Come questa mi sono capitate molte vicende in cui chi non si era vaccinato è stato immediatamente classificato come no vax e integralista, come persona da emarginare'', conclude.

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