La Nato lancia oggi la sua più grande esercitazione militare in oltre un decennio, per testare la capacità di risposta dell'Alleanza, in un momento di crescenti tensioni con la Russia. "Lo scopo è formare le nostre forze, aumentare la loro prontezza, assicurarsi che i nostri alleati possano lavorare insieme senza problemi", ha spiegato di recente il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.
Il risultato che si vuole ottenere, ha detto da parte sua l'ufficiale comandante dell'esercitazione, il generale tedesco Hans-Lothar Domroese, è di mostrare che "la Nato è capace, è agile ed è preparata per qualsiasi sfida".
I funzionari hanno comunque precisato che l'esercitazione, nome in codice Trident Juncture, non è diretta contro la Russia. "In teoria, avremmo potuto spostarla nell'Europa dell'est, se avessimo voluto un'escalation con la Russia. Ma non lo facciamo", aveva affermato a marzo il luogotenente generale tedesco Richard Rossmanith.
Il grosso dell'esercitazione è previsto dal 21 ottobre al 6 novembre in Italia, Portogallo, Spagna, Mar Mediterraneo e Oceano Atlantico. Sarà preceduta da un'esercitazione del personale di comando. Alla Trident Juncture, la più grande esercitazione Nato dal 2002, è previsto che prendano parte più di 36mila soldati e civili, insieme a 130 aerei, 16 elicotteri e 60 navi e sottomarini.
Oltre agli stati membri, all'esercitazione è previsto che partecipino anche 14 nazioni partner osservatori.