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La passione di Martina: "Così curo gli animali esotici"

03 agosto 2019 | 13.06
LETTURA: 4 minuti

26 anni, la dottoressa Gallucci si occupa di conigli, rettili e pappagalli

Martina Gallucci
Martina Gallucci

La passione di Martina per gli animali trapela dalla voce. Come quando racconta di quella volta che operò una coniglietta che rischiava di morire. "Quando l'intervento è riuscito per me è stata una gioia fortissima - racconta all'Adnkronos - Vedere le persone emozionarsi come se i loro animali fossero dei figli ti dà la forza di affrontare anche gli aspetti negativi di questo lavoro". A soli 26 anni, Martina Gallucci è una veterinaria fuori dal comune.

Nata a Cariati (Cs), ha studiato Medicina Veterinaria all'Università di Teramo, è specializzanda all'Università Federico Secondo di Napoli e da due anni lavora in una clinica veterinaria di Roma, assieme a un team di 20 medici, ognuno specializzato in un settore. Lei, assieme a due colleghi, non cura cani e gatti ma animali esotici e non convenzionali.

"Ci occupiamo di tre classificazioni di animali - spiega la veterinaria - piccoli mammiferi, come conigli, criceti, cavie, cincillà e furetti. Poi ci sono i rettili, quindi tartarughe, serpenti e iguane. E infine la famiglia dei pappagalli, che va dai canarini alle are. Il coniglio è il terzo animale domestico più frequente nelle famiglie degli italiani, insieme a furetti e criceti, animali molto più frequenti rispetto a serpenti e iguane".

Eppure, nella clinica in cui lavora Martina - Polivet, aperta 24h con pronto soccorso e ambulanza - arrivano spesso rettili malati. E' il caso di serpenti che non mangiano da mesi. "Il serpente mangia una volta ogni tre settimane - sottolinea Martina - In clinica ne sono arrivati alcuni che non mangiavano da 6 mesi e avevano ostruzioni intestinali. In quel caso bisogna addormentare il serpente, entrare in endoscopia e rimuovere eventuali fecalomi". Ci sono poi dei rettili, come gechi, iguane e tartarughe che non riescono a fare le uova. "In quei casi - spiega la veterinaria - interveniamo sempre in endoscopie per rimuoverle".

L'episodio che le è rimasto nel cuore, tuttavia, è stato quello della coniglia che viveva con una coppia che non poteva avere figli e si è ammalata all'improvviso. "Queste persone cercavano di mantenere il benessere della coniglia che viveva in una reggia, una stanza di 20 metri quadrati con molti giochi - racconta ancora Martina -. Mangiava molto pelo e così decidemmo di operarla. L'intervento andò bene, lei tornò a casa e fu una gioia immensa. Episodi come questo mi ricordano che vale sempre la pena fare questo mestiere".

La vita da veterinario è dura ma Martina non sembra sentire la fatica. "Fare questo lavoro significa essere psicologi dei proprietari, che ripongono in te tutte le loro aspettative, ma anche le loro ansie e paure. E soprattutto - aggiunge Martina - bisogna saper capire le esigenze degli animali che a differenza degli umani non posso comunicare. La gioia più grande vedere le persone uscire dalla clinica contente. Perché in alcuni casi i loro animali sono dei veri compagni di vita".

A chi desidera adottare un animale esotico Martina coniglia di prestare attenzione ad alcuni accorgimenti: "Di solito vengono considerati meno impegnativi rispetto a un cane o a un gatto ma non è così - rimarca -. Ad esempio, alcuni pappagalli come le are possono vivere fino a 50-60 anni. Prima di acquistare questo tipo di animale bisogna assicurarsi di potergli garantire uno stile di vita adeguato, quindi anche lo spazio per vivere. E poi bisogna sempre fare in modo di alimentarli e gestirli in maniera corretta".

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