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Cinema: i Taviani, la peste di Boccaccio oggi è l'Is

20 febbraio 2015 | 19.26
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'Maraviglioso Boccaccio' sarà nelle sale dal 26 febbraio. ""Nel clima che si respira oggi dove uomini in abito nero tagliano la testa ad altri uomini in abito arancio, dove trecento disperati muoiono in mare, affondati coi loro barconi della speranza e dove i giovani, quelli italiani prima di tutto, sono talmente disillusi che non cercano nemmeno più lavoro, abbiamo pensato che la peste da lui raccontata fosse tornata", dice Paolo Taviani

Paolo e Vittorio Taviani (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Paolo e Vittorio Taviani (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

(Adnkronos/Cinematografo.it) - Un sentito grazie alla propria terra "dove natura e storia si sono incontrati e dati una mano". Un omaggio al "Boccaccio, toscano come noi, da sempre al nostro fianco, già adattato nell’episodio de 'I fuorilegge del matrimonio'". E un calcio "alla crisi e alla disillusione, la peste di oggi". Tre motivi per un film, 'Maraviglioso Boccaccio', nelle parole di chi l’ha realizzato, i fratelli Taviani, con Paolo, il più giovane di due con i suoi 83 anni che aggiunge: "Nel clima che si respira oggi dove uomini in abito nero tagliano la testa ad altri uomini in abito arancio, dove trecento disperati muoiono in mare, affondati coi loro barconi della speranza e dove i giovani, quelli italiani prima di tutto, sono talmente disillusi che non cercano nemmeno più lavoro, abbiamo pensato che la peste da lui raccontata fosse tornata".

Questo nuovo adattamento del Decameron segue di 44 anni quello pasoliniano, senza più la febbre polemica di allora e le istanze libertarie delegate alla vitalità dei corpi. Ma non dite che il Boccaccio dei Taviani è casto: "E’ un film sensuale, di una sensualità latente". Nella Firenze falcidiata dalla peste - siamo nel 1300 - dieci giovani (sette donne e tre uomini) decidono di fare fagotto e di andare in collina dove tenteranno di rianimarsi raccontandosi storie di amore, di morte e di altre cose.

Sono cinque in totale le novelle del Decameron che i Taviani hanno scelto di trattare - 'Messer Gentil de' Carisendi' e 'Monna Catalina' (Scamarcio e Puccini), 'L’elitropia di Calandrino' (Kim Rossi Stuart), 'La badessa e le brache del prete' (Cortellesi e Crescentini), 'L'amore fra Ghismunda e Ghisardo osteggiato dal duca Tancredi' (Smutniak, Riondino e Lello Arena), 'Federigo degli Alberighi, il falcone e Monna Giovanna' (Vagni e Trinca).

Vittorio, nel film tre pulsioni, l'orrore, la voglia di vivere e la fantasia

"Nel film dovevano esserci queste tre pulsioni, l'una riflessa nell'altra -aggiunge Vittorio Taviani- l'orrore, la voglia di vivere e la fantasia. Raccontare quello che gli uomini possono fare di grande e di misero, di bello e di brutto. Il raccontare è una ricchezza infinita. Anche in negativo. C'è qualcosa di Boccaccio che parla a tutti noi".

Insieme a 'Cesare deve morire', 'Maraviglioso Boccaccio' è il film dei Taviani con il maggior numero di interpreti: "Sono due film gemelli - sostiene Paolo Taviani - Anche in 'Cesare deve morire' c'erano dei carcerati che alleviavano, anche se per poco tempo, la propria sofferenza grazie all'incontro con l'arte, che permette loro di conquistare una forma di libertà. Là era il teatro, qui le novelle. E che cosa sono le novelle se non arte e comunicare l'arte?".

Tra le interpreti è Jasmine Trinca a spingersi più in là di tutti nell’esegesi dell’operazione: "La forza del film è nel riproporre un classico che non passa mai. La peste rappresenta una fase di stallo, ma prelude anche al risveglio del desiderio di creare comunità e di raccontare. Tutto questo non passerà mai". 'Maraviglioso Boccaccio' uscirà con Teodora il 26 febbraio. Sarà presente in 100 sale. Tante quante sono le novelle del Decameron.

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