L'annuncio dopo che, nei giorni scorsi, Cristina Kirchner ha collegato l'intelligence alla misteriosa morte del procuratore Alberto Nisman, che indagava sull'attentato del 1994 alla mutua ebraica (Amia). Il parlamento è stato convocato in sessione straordinaria il primo febbraio per approvare una riforma dei servizi. Intanto il giornalista che per primo ha annunciato la morte di Nisman si è rifugiato in Israele.
Dopo la misteriosa morte del procuratore Alberto Nisman, la presidenta argentina, Cristina Fernandez de Kirchner, ha annunciato lo scioglimento dei servizi segreti e la loro riorganizzazione come Agenzia federale dell'intelligence. In un discorso televisivo alla nazione, sua prima apparizione in pubblico dopo un mese, la Kirchner ha spiegato che la nuova agenzia sarà guidata da un direttore e un vice scelti dal potere esecutivo e approvati dal Senato.
La "riforma dell'intelligence" sarà esaminata dal parlamento, convocato in sessione straordinaria a partire dal primo febbraio. I vecchi servizi, ha dichiarato la Kirchner, avevano mantenuto gran parte della struttura della dittatura militare (1976-83).
L'annuncio giunge dopo che la presidente argentina, nei giorni scorsi, ha collegato i servizi alla morte di Nisman, il procuratore che indagava sull'attentato alla mutua ebraica (Amia) di Buenos Aires, che causò 85 morti nel 1994. La Kirchner ha detto di non credere al suicidio di Nisman. L'uomo, 51 anni, è stato trovato morto nel bagno di casa sua, con un colpo di pistola alla testa, alla vigilia di un'audizione in parlamento, durante la quale il procuratore intendeva accusare il governo argentino di aver promesso a Teheran di insabbiare le accuse contro esponenti iraniani per l'attentato all'Amia in cambio di vantaggi commerciali. La Kirchner smentisce tutte le accuse e afferma che sono basate su un falso dossier passato a Nisman dai servizi.
Intanto rimangono misteriose le cause della morte di Tisman. Damian Pachter, il giornalista argentino che primo ha rivelato la sua morte il 18 gennaio con un messaggio su Twitter, si è rifugiato in Israele temendo per la sua vita. In un'intervista a El Mundo, ha confidato ieri di ritenere che il suo tweet "abbia rovinato i piani di qualcuno", facendo uscire la notizia della morte prima che fosse possibile alterare la scena del delitto.
Pachter ha lasciato l'Argentina venerdì scorso, dopo che un "agente" dei servizi lo avrebbe seguito "per varie ore". Il giornalista è partito per l'Uruguay, per fare poi tappa a Madrid e arrivare infine in Israele.
