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Mostre: la prima volta di Raffaello ai Musei Capitolini

01 ottobre 2015 | 14.32
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L''Autoritratto giovanile' di Raffaello (particolare)
L''Autoritratto giovanile' di Raffaello (particolare)

"E' la prima volta di Raffaello ai Musei Capitolini, sembra quasi curioso ma è così". L'assessore alla Cultura del Comune di Roma, Giovanna Marinelli, sottolinea all'Adnkronos l'importanza della mostra 'Raffaello, Parmigianino, Barocci. Metafore dello sguardo', che domani apre i battenti ai Musei Capitolini rimanendo visitabile fino al 10 gennaio 2016. Un'esposizione, organizzata da MetaMorfosi con Zètema Progetto Cultura, che evidenzia come il modello di Raffaello abbia concorso a determinare gli orientamenti artistici del Parmigianino e quelli molto diversi di Francesco Barocci (Fotogallery).

"Si mette insieme una mostra sicuramente popolare ma anche scientificamente molto interessante. E credo che questo sia il compito di una sovrintendenza e di un museo importante come i Capitolini", aggiunge Marinelli. L'esposizione raccoglie una selezione mirata di dipinti, tra i quali il celeberrimo 'Autoritratto giovanile' di Raffaello, della Galleria degli Uffizi di Firenze, accanto all''Annunciazione' e al 'Riposo durante la fuga in Egitto' di Barocci, entrambi dei Musei Vaticani, accanto a una grande produzione di disegni dei tre pittori. Ma anche una bellissima 'Melancholia' di Albrecht Duerer, proveniente sempre dagli Uffizi.

"Raffaello ha avuto due eredi grandissimi tra il '500 e il '600, che sono Parmigianino e Barocci", spiega la curatrice della mostra (e del catalogo edito da Palombi), e direttrice del gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, Marzia Faietti. "I due grandi maestri erano già indicati nelle fonti di quel periodo come eredi dell'urbinate, metterli insieme è stato un mio desiderio per verificare la veridicità di queste informazioni e arrivare a un traguardo che conferma il nesso e che si apprezzerà con la mostra". L'allestimento è promosso dall'assessorato alla Cultura di Roma, dalla sovrintendenza capitolina ai Beni culturali e dal Mibact in collaborazione con il gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi.

Folena, beni culturali redditizi a patto di non immaginare profitti da Borsa o finanza

"Noi ci collochiamo in una posizione di sostegno alla valorizzazione dei giacimenti culturali", spiega Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi, che aggiunge: "Siamo convinti che ci sia un privato che può mettersi al servizio delle istituzioni pubbliche o anche private o religiose, e portare loro certezze economiche che oggi mancano e, sotto la loro guida scientifica, produrre delle cose di qualità, come questa mostra che non è uno 'show' ma una mostra di qualità dietro alla quale c'è un grande lavoro di una persona come Marzia Faietti", sottolinea Folena.

E sulla redditività dei beni culturali, il presidente di MetaMorfosi non ha dubbi: "C'è senza dubbio, anche se non si può immaginare un profitto paragonabile a quello che vi può essere in altri settori come la finanza. Si può valorizzare il patrimonio grazie a tanti paesi disponibili a finanziare i musei italiani avendo in cambio l'onore di avere prodotti culturali come questi. Quindi chi vuole fare questo lavoro, deve sapere che può anche essere ben retribuito ma che è un'attività che richiede grande vocazione, quasi da missionario", conclude Folena.

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