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Mostre: la primavera del Maxxi con 'Food' e gli scatti di Olivo Barbieri

26 maggio 2015 | 16.07
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Due esposizioni per indagare lo spazio sociale del cibo e quello urbano

'Chashitsu' opera di Matilde Cassani
'Chashitsu' opera di Matilde Cassani

"Investigare lo spazio sociale del cibo, il suo valore sociale, e il suo enorme potere nel definire lo spazio nel quale le persone lo vivono, da quello domestico a quello globale e geopolitico". Così il curatore Pippo Ciorra spiega all'Adnkronos l'obiettivo della mostra 'Food, dal cucchiaio al mondo', in allestimento al MAXXI e visitabile dal 29 maggio al prossimo 8 novembre. La mostra, un grande progetto che coinvolge in circa 2.500 metri quadri di spazi espositivi le opere di più di 50 artisti tra fotografi, architetti e designer ed è articolata in sei sezioni: corpo, casa, strada, città, paesaggio, mondo.

"Nell'anno in cui l'Expo indaga l'estetica, il glamour, il fascino dell'argomento cibo, noi abbiamo voluto occuparci dell'altra faccia della medaglia - spiega Ciorra - Lo abbiamo fatto anche per le nuove generazioni, che sono alla ricerca di un'utopia, che può essere rappresentata proprio dal cibo. Produrre, consumare, stare insieme, abitare, smaltire in modo ragionato sono tutti spunti che fanno parte di questo".

"Ci siamo interrogati sulla chiave che il MAXXI poteva dare sul tema del cibo nell'anno dell'Expo - dice il presidente del MAXXI Giovanna Melandri - e abbiamo pensato di affrontarlo in una chiave che ci somiglia, quella della relazione tra cibo e spazio. Dallo spazio domestico a quello urbano, a quello globale, ovvero quello dove si consumano i temi etici del nostro tempo, quelli della mancanza del cibo, dello spreco".

Le opere esposte partono da un dipinto del Domenichino, che raffigura la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre a causa della mela proibita. Nel percorso espositivo, alcune indagano lo spazio domestico, come la Chashitsu, la camera per la cerimonia del the ricostruita in dimensioni reali, altre il cibo nei vari paesi del mondo come la White Limousine, il ristorante mobile dei giapponesi. C'è il cibo degli astronauti e quello scelto dai condannati a morte nella loro ultima sera, fino alla sezione che presenta dati su popolazione urbana e rurale, urbanizzazione, produzione e denutrizione

L'indagine dello spazio urbano è il fil rouge che lega la mostra sul cibo alla retrospettiva su Olivo Barbieri, che il MAXXI associa nella sua offerta primaverile raccontando, in oltre 100 opere, uno dei più grandi fotografi italiani. La mostra, intitolata 'Olivo Barbieri. Immagini 1978 - 2014', è un work in progress, e contempla un lavoro site specific che sarà inserito in itinere e riguarderà un progetto sulla costa adriatica. "Nelle opere di Barbieri - spiega la curatrice della mostra Francesca Fabiani - si assiste allo scarto tra ciò che l'occhio umano vede e ciò che non vede ma c'è, partendo dallo sguardo privilegiato dell'artista che ha ideato il 'fuoco selettivo', ora tanto usato anche in pubblicità".

L'esposizione di Barbieri si articola in sette sezioni e parte da 'Viaggio in Italia', un periodo in cui l'artista si dedica ai paesaggi e alle città della provincia, fino ad arrivare alla relazione tra uomo e Natura con 'Parks'. Paesaggi marini, grandi cascate, montagne, centri storici sono tutti dei fragili 'parchi a tema'.

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