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La resilienza della Lombardia alla crisi demografica

15 febbraio 2023 | 09.40
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La Lombardia resisterà meglio allo spopolamento, arrivando a contenere il calo dei residenti all’8%, contro il -20% Italia

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Secondo il Centro Studi Tagliacarne, nei prossimi 50 anni la Lombardia diventerà la terza regione più giovane del Paese, guadagnando quattro posizioni rispetto ad oggi. Sebbene in aumento, l’età media della popolazione lombarda si collocherà comunque al di sotto della media italiana, passando dagli attuali 45,6 anni (contro 45,9 media italiana) ai 49,1 nel 2070 (contro 50,6 media italiana). La regione resisterà anche meglio allo spopolamento, arrivando a contenere il calo dei residenti all’8%, contro il -20% Italia.

Se oggi la popolazione residente nel Mezzogiorno sfiora i 20 milioni di abitanti, nel 2070 scenderà intorno ai 13,5 milioni di persone. Il che significa che nel Sud risiederà solo il 28,4% della popolazione (a fronte dell’attuale 33,7%) e che il 55% della perdita di popolazione del paese fra 2021 e 2070 sarà attribuibile al Sud.

Anche la Lombardia subirà uno spopolamento, ma piuttosto contenuto. Lo scenario mediano mette in evidenza una contrazione di popolazione residente di quasi il 20% a livello nazionale, mentre in Lombardia ci si limita ad una flessione dell’8%. Si connota quindi come una delle regioni più performanti del paese, preceduta solo dalle due province autonome di Bolzano e Trento e dall’Emilia-Romagna con un valore stimato di popolazione residente che sfiorerà i 9,2 milioni di abitanti a fine 2070.

Il saldo migratorio si manterrà, infatti, in territorio positivo per tutto l’arco temporale 2021-2070 con un ridimensionamento nell’ultimo decennio dovuto a un calo sensibile dei flussi interni mentre quelli esteri saranno grosso modo costanti nel tempo. La componente naturale vedrà invece una mortalità in crescita fino al 2060, a cui farà seguito un periodo di contrazione con un rapporto decessi e nati sempre favorevole ai primi con un valore compreso fra 50% e 100%.

Se oggi l’età media della regione e quella del paese sono sostanzialmente identiche (45,6 anni contro 45,9), a fine 2070 questo differenziale si spingerà fino a superare quota 1,5 anni con la Lombardia (49,1 anni) che sarà la terza regione più giovane del paese dopo le due province autonome, a fronte dell’attuale settimo posto. Nel decennio in corso la regione non sarà interessata dal calo demografico, ma vedrà un aumento dell’attrattività dell’area vasta composta dalla città metropolitana e dalla provincia di Monza e della Brianza rispetto al resto della regione. Vale a dire che se oggi in questo territorio vive il 41,2% dei lombardi, tale aliquota da qui al 2030 salirà al 41,8%. Ed in particolare la città metropolitana salirà dal 32,5% al 33,0%.

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