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Imprese: la ricerca, cambia ruolo del quadro, necessario per 49%

19 maggio 2015 | 17.49
LETTURA: 3 minuti

Realizzata da Quadrifor - l’Istituto bilaterale per lo sviluppo della formazione dei quadri del terziario - con il supporto scientifico di Doxa

Imprese: la ricerca, cambia ruolo del quadro, necessario per 49%

Necessari per il 49% degli intervistati, determinanti per il 42%, di importanza decrescente per l’8%: è la considerazione di cui godono i quadri nelle risposte delle aziende intervistate nell'ambito della ricerca realizzata da Quadrifor - l’Istituto bilaterale per lo sviluppo della formazione dei quadri del terziario - con il supporto scientifico di Doxa sulla 'Evoluzione del ruolo dei quadri e nuovi fabbisogni di competenze', presentata a Roma in occasione del convegno 'Middle management del terziario. evoluzione di un ruolo sempre più strategico'.

La ricerca, pubblicata in un volume edito da Guerini Next, testimonia come il ruolo in questione sia mutato non solo nella rappresentazione aziendale di questa figura professionale, ma anche nella percezione che i quadri hanno di se stessi e del proprio impiego nell’impresa.

Rispetto a venti anni fa, infatti, le tre attività che verosimilmente caratterizzavano il lavoro del quadro - traduzione operativa della strategia del management; gestione della routine; motivazione del personale al raggiungimento degli obiettivi prefissati - sembrano oggi essersi tradotte in diverse identità del middle manager: da dirigente in pectore a tecnologo, da solutore di problemi ad integratore organizzativo.

Nella maggior parte dei casi, le aziende stanno riconoscendo nuove responsabilità ai quadri: l’82% di essi gestisce un team di collaboratori; il 66% risponde direttamente al direttore generale o amministratore delegato o titolare; il 60% dispone di un budget che gestisce in proprio.

Di riflesso, i quadri sembrano attribuire la propria soddisfazione professionale proprio alla varietà dei compiti e all’utilizzo di nuove conoscenze e competenze che tali responsabilità portano con sé. Anche la possibilità di contribuire in prima persona al miglioramento delle performances aziendali influisce in maniera rilevante sulla soddisfazione personale all’interno del posto di lavoro.

Gli spunti offerti dalla ricerca sono molti di più e vanno comunque nel segno di una responsabilità crescente del mondo della formazione, che, si sottolinea, deve affiancare, oggi più che nel passato, le aziende e i loro lavoratori nelle sfide poste da un mondo che cambia sempre più velocemente, da modelli di business e di organizzazione del lavoro non più validi e da inventare, a ragione della crisi e dei mutamenti imposti da una spinta in avanti tecnologica senza precedenti, in ogni campo dell’economia.

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