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Virus Cina: la stilista di Annakiki, 'situazione disastrosa ma sfileremo a Milano'

07 febbraio 2020 | 16.24
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Nonostante le defezioni di molti colleghi, Anna Yang presenterà la sua collezione durante la prossima fashion week e all'Adnkronos spiega: "Tutte le vendite al dettaglio nel nostro Paese diminuiranno del 50% nel primo trimestre di quest'anno'"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

di Federica Mochi
Anna Yang, fondatrice e direttore creativo di Annakiki è determinata. E parlando all'Adnkronos dalla Cina, dove si trova per ultimare gli ultimi dettagli della fall/winter 2020-2021, assicura che il prossimo 22 febbraio sarà in passerella per la Milano fashion week dove presenterà la sua nuova collezione. "La situazione in Cina per il Coronavirus è piuttosto grave - afferma la stilista - e rischia di avere effetti disastrosi, non solo sulla moda, ma anche in tutte le attività commerciali legate alla vendita al dettaglio. Noi a Milano ci saremo perché la nostra collezione è quasi pronta".

Nonostante le defezioni di molti colleghi, buyer e influencer che resteranno a Shenzhen, Pechino e Wuhan, Anna è tra i pochi designer cinesi che sfileranno comunque durante la fashion week meneghina. "Abbiamo deciso di presentare lo stesso la nuova collezione perché è più o meno pronta - dice Anna Yang all'Adnkronos -. Annakiki, con l'aiuto del consulente Poly Global, negli ultimi due anni ha adattato gli standard internazionali in termini di progettazione e sviluppo della collezione che viene realizzata in parte in Italia e in parte in Cina".

Ma nel Paese del Dragone, dove Anna vive e lavora, la situazione del virus è ancora "piuttosto grave". "Sia il governo sia i cittadini stanno facendo del loro meglio per tenere la situazione sotto controllo e riportarla alla normalità il prima possibile - rimarca -. Al momento le cose si svolgono in maniera ordinata". Il brand, che conta una quarantina di dipendenti che lavorano a tempo pieno, oltre al team di vendita, ha deciso di adottare "nuove misure per permettere al personale di lavorare a casa ed evitare rischi legati al contagio".

L'impegno di Annakiki non finisce qui. La designer ha deciso di fare delle donazioni per aiutare gli ospedali e le strutture sanitarie a fronteggiare l'emergenza: "Abbiamo donato ciò che potevamo per l'acquisto di attrezzature mediche e per supportare i medici che si trovano in prima linea - spiega la stilista -. Tutto quello che possiamo fare ora è aiutare queste persone che lavorano con coraggio e dedizione per il nostro popolo e il nostro Paese".

Gli effetti del Coronavirus per la moda si stanno già facendo sentire. Tre marchi cinesi non sfileranno a Milano perché, con le fabbriche chiuse, non hanno potuto finire di lavorare alle collezioni. Anna Yang è comunque ottimista. "In questo momento stiamo lavorando principalmente in remoto dall'ufficio - sottolinea - ci sono sicuramente delle limitazioni al nostro lavoro, ma supereremo queste difficoltà e credo che la situazione migliorerà presto". Innegabili i disagi. "Tutti quelli che producono in Cina in questo momento subiranno dei ritardi nelle consegne - spiega ancora la stilista - molti fornitori sono limitati nella forza lavoro e lo stesso vale per i fornitori di tessuti".

I rischi nel settore sono molti. A partire da quello concreto che salti la Shanghai Fashion Week di marzo, tra gli eventi moda più attesi nell'ex Celeste Impero. "Sicuramente c'è il rischio di ritardi o cancellazioni - dice Anna Yang - ma penso che dipenda davvero da come evolverà la situazione nelle prossime due settimane". Per la stilista, l'impatto del Coronavirus può essere davvero "disastroso".

"Tutte le attività commerciali, alimentari e di ristorazione legate alla vendita al dettaglio stanno andando molto male e lo stanno facendo molto rapidamente - ammette -. Le istituzioni e i settori privati fanno di tutto per aiutarsi l'un l'altro e attraversare questo periodo difficile. Credo sia ragionevole presumere che tutte le vendite al dettaglio diminuiranno di circa il 50% nel primo trimestre di quest'anno".

L'effetto del virus si toccherà con mano tra circa una settimana, quando un migliaio tra buyer, giornalisti e addetti lavori cinesi non saranno fisicamente presenti alla settimana della moda di Milano. Per loro la Camera della Moda ha pensato all'iniziativa 'China we are with you', una campagna che racconterà, attraverso la tecnologia, le sfilate, il backstage e le interviste in tempo reale.

"Apprezzo molto questa iniziativa - spiega la stilista -. Sono ormai 8 stagioni che con Annakiki sfiliamo nel calendario milanese e Carlo Capasa (il presidente della Cnmi, ndr) ha anche dimostrato più volte di sostenere il nostro marchio. A Milano mi sento come a casa e sono lieta di mostrare e sviluppare il mio marchio qui. Come diciamo sempre nel settore, 'the show must go on', e spero che la mia nuova collezione porterà un po' di fiducia in questo periodo difficile".

Bocche cucite sulla nuova collezione, che sarà ispirata al sovraccarico di informazioni a cui siamo quotidianamente sottoposti. "Siamo circondati da tonnellate di informazioni errate e inutili - spiega la stilista - per questo si chiamerà 'Information Garbage' (informazione spazzatura, ndr). Oggi ognuno può esprimersi liberamente su Internet, tutti possono diventare uno dei "creatori di informazioni'".

Anna Yang, che ha in cantiere diversi progetti, sembra davvero inarrestabile. "Stiamo lavorando a rendere migliore la rete di distribuzione in tutto il mondo e a rafforzare le nostre attività di e-commerce per soddisfare le richieste dei nostri clienti. Ci sarà anche una collaborazione molto significativa a settembre 2020 ma sveleremo maggiori dettagli quando il progetto sarà pronto per il lancio. Per ora posso dire che sarà una pietra miliare per Annakiki".

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