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Sanità: Roma, picchiata dal fidanzato si sveglia dopo 11 mesi di coma

04 dicembre 2014 | 12.42
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"Chiara e la sua famiglia tornano a sperare. Ora è in stato di minima coscienza". I medici dell'Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma raccontano la vicenda di una ragazza di 20 anni, sottoposta a complessi interventi al cervello per salvarle la vita.

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Si sveglia dopo 11 mesi di coma post-trauma. "Chiara e la sua famiglia tornano a sperare", dice il direttore della Neurochirurgia dell'Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma, Alberto Delitala, raccontando la storia di Chiara, una ragazza di 20 anni, picchiata a febbraio dal fidanzato e rimasta in coma, appunto, per 11 mesi.

Dal coma, è passata allo "stato di minima coscienza". A precisare le condizioni cliniche di Chiara è Delitala, dopo "le numerose richieste di chiarimento. La paziente ha superato la fase di prognosi riservata per la vita; i progressi clinici degli ultimi mesi hanno consentito il passaggio alla fase della neuroriabilitazione presso l’Unità di Risveglio del S.Lucia. Le attuali condizioni cliniche vengono definite come stato di minima coscienza. Si tratta di un livello sicuramente più favorevole rispetto allo stato di coma presente al ricovero, ma è necessario sottolineare - conclude - che il percorso di neuroriabilitazione sarà necessariamente lungo ed incerto".

Sono stati mesi di operazioni e speranze per Chiara. Dopo un primo intervento drammatico in urgenza, nella notte, per evacuare l'ematoma che si è formato in seguito alle percosse e per effettuare una decompressione ampia della scatola cranica, che può salvarle la vita, seguono altri 2 interventi al cervello e la ricostruzione della teca cranica con tecnologia avanzata elaborata al computer. Quindi una lunga e faticosa degenza, prima nella Terapia intensiva con i neurorianimatori del dottor Paolo Orsi, poi nel reparto di Neurochirurgia di Delitala, dal gruppo di cui fa parte Franca Martines, neurochirurga del reparto. "Il protagonista principale di questa bella pagina è il team infermieristico, diretto da Antonella Luzzi - chiosa Delitala - L'assistenza nel nostro Reparto è di altissimo livello, sono anni che non vediamo quelle lesioni da allettamento che mettevano a repentaglio la vita dei pazienti dopo molti e complessi interventi. La responsabilità e la competenza riescono a superare anche la carenza di risorse".

Grande soddisfazione arriva dal direttore generale Antonio D'Urso: "Chiara ce l'ha fatta proprio il giorno dopo la giornata contro la violenza sulle donne. Questa notizia di buona sanità può costituire un messaggio di speranza. Da oggi - conclude - la giovane sarà trasferita al S.Lucia, un Centro di neuroriabilitazione dedicato a questi casi. Una struttura in cui Chiara potrà proseguire quel lungo percorso di recupero in cui tutti noi crediamo".

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