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Libri: studio svela affinità tra Villa Mondragone, Quirinale e Campidoglio

27 novembre 2015 | 12.27
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Villa Mondragone
Villa Mondragone

E’ stata la residenza estiva dei Papi prima di Castel Gandolfo. Vi hanno lavorato grandi architetti del XVI secolo come Giacomo Della Porta, e del XVII secolo come Carlo Maderno e Giovanni Fontana. Collocata a sud di Roma, nel comune di Monteporzio Catone, e fatta costruire a partire dal 1567 per volere del cardinale Marco Sittico Altemps, con la prima costruzione della villa Tuscolana, villa Mondragone costituisce il prototipo del Quirinale e dei Palazzi capitolini del Campidoglio. Ne è convinta l'architetto Maria Richiello, autrice di 'Villa Mondragone. Una villa pontificia', un poderoso volume che ricostruisce tutte le fasi architettoniche della costruzione del complesso, pubblicato dalla Società Editrice Dante Alighieri.

Conversando con l’Adnkronos, Richiello sottolinea infatti che "il cortile ha caratteristiche architettoniche analoghe al cortile del Quirinale, mentre il portico ha un forte e stretto legame con il modello dei Palazzi del Campidoglio, ovvero con i Palazzi Capitolini, dove lavorarono, dopo il progetto di Michelangelo, Martino Longhi il Vecchio, Giacomo Della Porta, Girolamo Rainaldi e il figlio Carlo Rainaldi".

Si tratta di una delle tante particolarità di una villa che ha alle sue spalle una storia lunga ed articolata. Una storia arricchita dalla presenza di papi e nobili che vi hanno dimorato nel corso del tempo. E da eventi che hanno segnato l’Occidente come la Bolla 'Inter Gravissimas', emanata da papa Gregorio XIII nel 1582, con cui si abbandonò il calendario giuliano sostituendolo con quello gregoriano.

Edificata sulle strutture di un antica villa romana, appartenuta ai consoli Quintili, villa Mondragone "è importantissima alla stregua del Quirinale. Vi pose la sua residenza estiva Gregorio XIII, eletto al Soglio Pontificio nel 1572 e promotore del Giubileo del 1575", ricorda ancora Richiello che aggiunge: "La villa nel 1613 venne acquistata dal cardinale Scipione Borghese, dopo la salita al Soglio di Pietro di Paolo V, nel 1605".

Sotto il profilo architettonico, Villa Mondragone è stata, di fatto, un vero e proprio crocevia di artisti e architetti. "Nella Villa – racconta Richiello – hanno lavorato i più grandi architetti pontifici dopo la morte di Michelangelo e prima dell'avvento degli architetti che hanno segnato il Baracco, come Giovanni Fontana, Giacomo Della Porta, Francesco Capriani, detto Francesco da Volterra. Nel 1929 vi fu anche chiamato l'architetto Clemente Busiri Vici".

La studiosa ha condotto una ricerca accurata "nelle carte d’archivio. Per indagare il periodo Borghese, sono andata nell’Archivio Segreto del Vaticano. Ho studiato anche le carte dell’Archivio Altemps e quelle dell’archivio privato di Busiri Vici. Ho cercato, in tutti i faldoni antichi e moderni, le notizie sulla costruzione dell’edificio", spiega.

La villa è stata sede di esperimenti sin dal 1600. Galileo Galilei la scelse come punto di osservazione dal Gianicolo. Un modo, questo, per far conoscere e mettere alla prova le potenzialità del cannocchiale che aveva progettato. Nel 1932, poi, Guglielmo Marconi vi realizzò la prima prova di collegamento su terra in radiotrasmissione con utilizzo di onde ultracorte.

Residenza estiva dei pontefici, fino a quando Urbano VIII non decise di trasferirsi a Castel Gandolfo, Villa Mondragone dunque non è soltanto legata al passato. Ci sono, infatti, altri capitoli più recenti della sua storia.

Nel 1865 venne donata dal principe Marcantonio V Borghese ai Gesuiti che vi fecero un collegio per le classi sociali più elevate. Collegio che restò in funzione per quasi un secolo fino al 1953. Nel 1981, infine, la villa fu venduta dai Gesuiti all'Università di Tor Vergata che la elesse a sua sede di rappresentanza. "La ricerca - conclude l'autrice - nasce proprio da una studio effettuato con l'Università di Tor Vergata e ha il patrocinio dell'Istituto Massimo".

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