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Cinema: la Superga del nuoto italiano in 'Tra le onde, nel cielo'

04 marzo 2016 | 12.32
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Un'immagine da 'Tra le onde, nel cielo'
Un'immagine da 'Tra le onde, nel cielo'

Sarà presentato lunedì 7 marzo, alla Casa del Cinema a Roma (alle ore 18) il docufilm 'Tra le onde, nel cielo', di Francesco Zarzana, che ripercorre la tragedia di Brema ’66 quando in un disastro aereo scomparve la 'meglio gioventù' del nuoto italiano di metà anni Sessanta: l’atleta più giovane, Daniela Samuele, aveva sedici anni, il più 'anziano', Bruno Bianchi, aveva 23 anni ed era il capitano della nazionale azzurra di nuoto. Una vicenda analoga a quella della tragedia di Superga, l'incidente aereo avvenuto il 4 maggio 1949 quando il Fiat G.212 della compagnia aerea Ali, con a bordo l'intera squadra del Grande Torino, si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della Basilica di Superga.

Il 28 gennaio 1966 un aereo della Lufthansa partito da Francoforte, un Convair Metropolitan, precipitò in fase di atterraggio all'aeroporto di Brema. Nessun superstite. Tra le 46 vittime anche i sette giovani componenti della Nazionale di Nuoto italiana diretta al meeting di Brema, il più prestigioso appuntamento della stagione indoor. Morirono per un ritardo di 12 minuti, i sette atleti azzurri: l’aereo che persero decollò e atterrò senza problemi, con nove posti vuoti, i loro. Quello seguente, un Convair, non arrivò mai: un boato e mille pezzi. C’era pioggia e nebbia quella notte su Brema. L’Italia era davanti alla tv a vedere il Festival di Sanremo: “Dio come ti amo” cantavano Modugno e Cinquetti.

Con Daniela Samuele e Bruno Bianchi si trovavano a bordo del Convair anche Carmen Longo, Amedeo Chimisso, Sergio De Gregorio, Luciana Massenzi, Bruno Bianchi, Chiaffredo Dino Rora. Li accompagnavano Paolo Costoli, l’allenatore ed ex nuotatore che aveva preso il posto di Dennerlein, e il giornalista Nico Sapio, telecronista Rai, voce del Nuoto Italiano nelle occasioni importanti. Cinquant’anni dopo quel disastro 'Tra le onde, nel cielo', scritto e diretto da Zarzana racconta quel dramma dimenticato dai più. La pellicola è prodotta da Modena Buk Festival 2016 con l’Associazione ProgettArte, con il sostegno di Bper Banca e con il patrocinio di Federnuoto. Dopo la presentazione di Roma, e dopo la proiezione in programma il 24 aprile a Riccione in occasione della Coppa Caduti di Brema 2016, la pellicola sarà presentata nel Gotha del cinema mondiale, al festival di Cannes 2016, nel contesto del Marché du Film e per tutta la durata del festival sarà presente al Padiglione Europa allestito sulla Croisette.

Con il regista Francesco Zarzana, l’intero cast del film parteciperà alla presentazione di Roma. 'Tra le onde, nel cielo' segna il ritorno al set dell’attrice Laura Efrikian, che nel 1966 era all’apice della sua carriera e che interpreta la professoressa Maria Andreani del Liceo Minghetti di Bologna nonché insegnante della felsinea Carmen Longo. Sullo schermo anche Marco Morandi che veste i panni del grande giornalista e intellettuale Dino Buzzati, e ancora le attrici Claudia Campagnola, Lucia Fossi, Elena Polic Greco, Lucia Bendia. La colonna sonora è affidata alla pianista e compositrice francese Valérie Marie mentre il tema del film è la canzone: 'Among the waves, in the sky', scritta da Francesco Zarzana e interpretata dalla cantante Eleonora Mazzotti.

Gli Azzurri periti nella Tragedia di Brema sono ricordati con una stele allo Stadio del Nuoto di Roma e al Tempio Sacrario degli sport acquatici e nautici eretto sulla via che porta a Brunate (Como), in una zona panoramica. Il Santuario è dedicato alla Madonna del Prodigio, una effigie bizantina, trovata in mare Adriatico il 12 settembre 1669 dai Conti Zancaropulo Berardo, mentre fuggivano da Candia caduta in potere dei Turchi e navigavano verso Venezia. Alla loro memoria è anche dedicato il campionato nazionale a squadre invernale di nuoto.

Intessuto fra fiction e materiale documentario d’archivio, il film propone molte testimonianze dirette di familiari, amici dei ragazzi e atleti di quegli anni. "Non erano ricchi né famosi. A guardare le loro foto fanno tenerezza e pietà. E poi l’Italia era a seguire Sanremo, una gara di nuoto in un paese che non sa stare a galla, non era così interessante": così commentava Dino Buzzati, nel 1966. La tragedia di Brema non poteva non suscitare fortissima emozione, anche Pier Paolo Pasolini commentò l’accaduto: "Quei visi dimostrano un completo, totale abbandono alla vita. Alla vita come forza, come gioventù, come vitalità. L’amore per la vita quotidiana di tutti i giorni per un futuro di cittadini onesti".

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