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Lacrime a Torino per 'La stella di Andra e Tati'

13 aprile 2018 | 15.37
LETTURA: 5 minuti

Un'immagine di 'La stella di Andra eTati'
Un'immagine di 'La stella di Andra eTati'

Preparate i fazzoletti. A settembre andrà su Rai Gulp 'La stella di Andra e Tati', il film d'animazione di 26 minuti prodotto dalla Rai e Lacadarte in collaborazione con il Miur e diretto da Rosalba Vitellaro. Il cartone racconta la storia vera delle sorelle Alessandra e Tatiana Bucci, sopravvissute ad Auschwitz, ed è stato presentato oggi in anteprima a Torino in occasione della 22esima edizione di 'Cartoons on the Bay', il festival dell'animazione televisiva e crossmediale della Rai. Molta commozione e qualche pianto durante la proiezione, nella sala del Cinema Ambrosio gremita di bambini delle scuole elementari e medie ai quali la pellicola è destinata. "Non ci aspettavamo un film come questo, non abbiamo mai provato questa commozione nemmeno il giorno in cui siamo tornate ad Auschwitz", ha commentato Tatiana Bucci che, insieme con la sorella Alessandra (le Andra e Tati della pellicola), hanno assistito alla proiezione, non riuscendo a trattenere il pianto.

"Abbiamo vissuto un'esperienza tremenda - ha aggiunto - ma per fortuna siamo qui a raccontarla, e siamo tra i 50 bambini sopravvissuti ai circa 200mila deportati nei campi di sterminio. Adesso siamo qui a raccontarla e vogliamo dire che nonostante tutto la vita è bella". Il film racconta con grande maestria e coraggio la deportazione delle sorelle Bucci, strappate alla loro vita quotidiana a Fiume nell'aprile del '44 e trasportate nel terribile campo di sterminio dove, grazie alla protezione della guardia del campo che le aveva prese in simpatia, riescono a uscire vive nel gennaio del '45, quando i soldati russi entrano ad Auschwitz, e a ricongiungersi con i genitori nel dicembre del '46. Al racconto principale si intreccia quello ambientato ai giorni nostri di alcuni ragazzi in visita ad Auschwitz con la loro insegnante, un'esperienza che commuove il bullo della classe trasformandolo in una persona nuova. "Raccontare in meno di mezz'ora una triste avventura durata più di due anni non è facile, ma è stato fatto un lavoro straordinario, molto bello", ha sottolineato Tatiana Bucci.

E la sorella Alessandra ha aggiunto: "Quello che mi fa pensare è come mai si è fatto un film così solo dopo oltre 70 anni dalla guerra? Lo si poteva fare anche prima. Si è cominciato a parlare tardissimo dei bambini deportati, prima eravamo davvero dimenticati". Nel film la voce della madre delle bimbe è di Laura Morante, quella del padre di Leo Gullotta e quella di Andra Bucci, che tiene il filo della narrazione, è di Loretta Goggi. Alla fine le sorelle Bucci, salite sul palco, non hanno opposto resistenza alla commozione, sciogliendosi in un pianto liberatorio, stemperato dalle domande dei bambini in sala: "da uno a dieci, quanta paura avete avuto quando vi hanno portate ad Auschwitz", è stata la prima di un bimbo delle scuole elementari. "Domande belle - ha commentato Tatiana Bucci - perché i bambini piccoli come questi fanno domande molto più spontanee di quelle dei ragazzi del liceo che, magari, temono il giudizio dei compagni. Non è la prima volta che incontriamo bambini così, ne abbiamo incontrati anche di più piccoli. Certo - conclude - è molto difficile spiegare a un bambino di quattro o cinque anni la tragedia della shoah e della guerra. Questo film ci riesce", ha concluso.

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