Modella per un giorno. L'ambasciatrice del Regno Unito a Roma, Jill Morris, ha indossato gli abiti della stilista britannica Vivianne Westwood in occasione di un evento a metà tra fashion e beneficenza e con l'obiettivo anche di "vendere la moda britannica agli italiani attenti allo stile", come scrive il "Times" in una corrispondenza da Roma. Quarantanove anni, arrivata in Italia nel luglio scorso, un mese dopo lo 'shock' della Brexit, amante della moda, del cibo e del cinema italiani, l'ambasciatrice ha organizzato nella sua residenza di Villa Wolkonsky una vendita privata di abiti, scarpe e accessori della stilista inglese, il cui ricavato è andato in parte a Greenpeace.
"Per aumentare l'interesse alla vendita e all'industria della moda britannica, e io sono molto interessata alla moda - ha raccontato Morris al Times - sono stati così gentili da lasciarmi provare alcuni vestiti". I cambi di abito sono stati immortalati in una serie di foto postate sui social media ma l'ambasciatrice ha tenuto a precisare di non aver posato con l'intenzione di dare una scossa "all'immagine tradizionale dell'ambasciatore", formale e compassata.
"Posso pure essere la prima donna ambasciatore a Roma, ma gli ambasciatori sono diversi da come erano 20 o 30 anni fa. Il Foreign Office - sottolinea Morris - adesso è diverso e abbiamo un'organizzazione che riflette la società". Prova ne è che sono donne anche le rappresentanti del Regno Unito presso la Santa Sede e presso le agenzie dell'Onu.
La vendita privata a Villa Wolkonsky, da giovedì a ieri, quest'anno era alla sua seconda edizione: lo scorso anno era stata voluta dall'allora ambasciatore Christopher Prentice, ma, ammettono all'ambasciata, "non aveva ricevuto la stessa attenzione".
