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Ebola: Oms, è finita l'epidemia in Africa occidentale

14 gennaio 2016 | 10.54
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(Xinhua)
(Xinhua)

L'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato la fine dell'epidemia di Ebola in Africa occidentale. L'Oms annuncia infatti che anche la Liberia - dopo la Sierra Leone e la Guinea - è virus-free e che "tutte le catene di trasmissione sono state fermate" nei 3 Paesi colpiti.

La Liberia era già stata dichiarata Ebola-free a maggio del 2015, ma il virus da allora ha colpito altre 2 volte e l'ultima riacutizzazione si è osservata nel mese di novembre. L'annuncio dell'Oms arriva 42 giorni dopo che l'ultimo paziente confermato nel Paese è risultato negativo alla malattia per 2 volte. Il periodo di tempo corrisponde infatti a 2 cicli di incubazione (21 giorni) ed è quello che l'agenzia ginevrina considera necessario prima di poter dichiarare uno Stato virus-free. Per la prima volta dall'inizio dell'epidemia tutti e 3 i Paesi più colpiti dal virus - Guinea, Liberia e Sierra Leone - hanno avuto zero casi negli ultimi 42 giorni. La Sierra Leone è stata dichiarata Ebola-free il 7 novembre e la Guinea il 29 dicembre, ricorda l'ente delle Nazioni Unite.

Per l'Oms, tuttavia, il lavoro non è finito. Sono infatti previste altre fasi acute e i sistemi di sorveglianza saranno fondamentali nei mesi a venire. "L'Oms elogia la Liberia per l'efficace risposta alla recente emergenza di Ebola - afferma Alex Gasasira, rappresentante dell'agenzia nel Paese africano - La rapida cessazione della fase acuta è la dimostrazione concreta della forte capacità del governo di gestire l'epidemia. L'Oms continuerà a supportare la Liberia nello sforzo per prevenire, localizzare e rispondere ai casi sospetti".

"Rilevare e rompere ogni catena di trasmissione è stato un grande successo - dichiara Margaret Chan, direttore generale dell'Oms - E' stato necessario molto impegno da parte delle autorità nazionali, di operatori sanitari eroici, della società civile, delle organizzazioni locali e internazionali e di partner generosi. Ma il nostro lavoro non è finito ed è necessario continuare a vigilare per evitare nuovi focolai".

Nei 3 Paesi africani rimane alto il rischio di riacutizzazione del virus, come è successo recentemente proprio in Liberia con infezioni che non facevano parte del focolaio originale. Sono probabilmente il risultato della persistenza del virus nei sopravvissuti, anche dopo il recupero. I dati dimostrano infatti che il virus sparisce con relativa velocità da chi l'ha contratto, ma può rimanere per un anno nel seme di un piccolo numero di maschi e, in rari casi, può essere trasmesso al partner.

"Ci troviamo in un momento critico nell'epidemia di Ebola, perché ci stiamo muovendo dalla gestione di casi e pazienti a quella del rischio residuo di nuove infezioni - avverte Bruce Aylward, rappresentante speciale Oms per la risposta a Ebola - Il rischio di reintroduzione dell'infezione sta diminuendo perché il virus sparisce a poco a poco dalla popolazione sopravvissuta, ma prevediamo ulteriori focolai e dobbiamo essere preparati. E' in corso uno sforzo enorme per assicurare la prevenzione, la sorveglianza e la capacità di risposta in tutti e 3 i Paesi entro la fine di marzo".

L'Oms e i partner stanno lavorando con i Governi di Guinea, Liberia e Sierra Leone per accertarsi che i sopravvissuti abbiano accesso alle cure mediche e psicologiche e agli screening per il persistere del virus, così come al counselling e a servizi per aiutarli a reintegrarsi nella vita familiare e della comunità, riducendo lo stigma e minimizzando il rischio di trasmissione del virus. L'epidemia di Ebola ha provocato la morte di oltre 11.300 persone e ne ha infettate oltre 28.500.

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