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L'apparecchio ortodontico anche ai nonni, dopo i 65 anni può evitare la dentiera

26 novembre 2016 | 13.34
LETTURA: 4 minuti

STUDIO DENTISTICO LABORATORIO MEDICO (, MILANO - 0000-00-00) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - FOTOGRAMMA
STUDIO DENTISTICO LABORATORIO MEDICO (, MILANO - 0000-00-00) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - FOTOGRAMMA

L'apparecchio ortodontico non ha più età. Ha smesso da tempo di essere appannaggio degli adolescenti e ora diventa uno strumento di salute anche per i nonni. Dopo essersi diffuso, negli ultimi anni, tra quaratenni e cinquantenni, ora è il turno degli over 65, per i quali può rappresentare uno strumento fondamentale per evitare la dentiera: "correggere, anche in età avanzata, anomalie e maloccusioni, permette di preservare sia le gengive sia l'osso mascellare, che possono essere attaccati da malattie come la parodontite (piorrea), in grado di causare la perdita dei denti", spiega Raoul D'Alessio, docente di ortognatodonzia dell'università Cattolica di Roma che oggi interviene all'VIII congresso della Soci (Società italiana di odontoiatria di comunità), - dedicato a 'Odontoiatria pubblica e privata: tra doveri bioetici ed esigenze cliniche' - in corso a Napoli.

"Il grande sviluppo dell'ortodonzia di questi ultimi anni - ha spiegato D'Alessio all'Adnkronos Salute - ha permesso di mettere a punto interventi che hanno un impatto importante sulla salute generale della bocca. L'apparecchio, quindi, non è più riservato ai giovani. In tutte le fasce d'età può avere un'importante funzione, se inserito in un protocollo terapeutico che prevede la cura della gengiva profonda (parodontale), l'allineamento ed l'occlusione dei denti, che nel tempo si allungano e si spostano. Negli ultimi anni c'è stata una sensibilizzazione verso una visione sinergica, interdisciplinare, della cura della bocca che mette insieme più professionalità - parodontologi, ortodontisti, odontoiatri - per risultati in passato impensabili. A tutte le età". Un tipo di approccio che ha anche un valore etico, aspetto a cui il presidente della Soci, Roberto Deli, così come Raoul D'Alessio, tengono particolarmente.

"Non va sottovalutato il valore bioetico di questo tipo di intervento - precisa D'Alessio - che permette la conservazione dei propri denti e, di conseguenza, di ridurre i costi delle cure sia per i cittadini che per la società". E curare i denti non significa solo conservare sorriso e funzionalità della bocca ma anche tenere sotto controllo il benessere generale della persona. "Sono molte le ricerche che ormai - conclude D'Alessio - confermano l'importanza della salute dei denti per l'equilibrio generale dell'organismo. Il benessere orale ha un ruolo in molte malattie sia fisiche che psicologiche, perché avere dei problemi ai denti influisce sulle funzioni organiche, ma anche sull'autostima e sulla qualità della vita" , conclude D'Alessio.

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