cerca CERCA
Giovedì 25 Aprile 2024
Aggiornato: 02:17
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Turchia: Ocalan, Pkk convochi congresso per fine lotta armata

21 marzo 2015 | 13.09
LETTURA: 4 minuti

In un messaggio storico ai suoi, il leader curdo dà nuovo slancio al "processo democratico" per la soluzione del conflitto con la autorità turche, che ha fatto 40.000 vittime. In cambio, 10 richieste per il governo di Ankara. Ma sul tema è scontro tra Erdogan e il governo .

Foto AFP - AFP
Foto AFP - AFP

I ribelli del Pkk (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) "devono convocare un congresso per mettere fine a 40 anni di conflitto armato" con le autorità turche. E' uno dei punti del messaggio di Abdullah Ocalan, leader del Pkk, letto dai leader politici curdi Pervin Buldan e Sirri Sureyya Onder nella città di Diyarbakir, di fronte alla folla che festeggia il Norouz, il capodanno curdo. Nel suo messaggio, annunciato nei giorni scorsi, Ocalan, che sconta l'ergastolo in un carcere di massima sicurezza sull'isola di Imrali, invoca una "soluzione democratica" del conflitto, che dal 1984 ha fatto oltre 40.000 vittime.

La lettera di due pagine è stata letta da Buldan in curdo e da Onder in turco. "Riteniamo che sia necessario - recita - che il Pkk convochi un congresso straordinario per mettere fine a 40 anni di conflitto armato con la Repubblica di Turchia e per adeguarsi allo spirito di questa nuova era".

Il leader curdo ha quindi chiesto una "soluzione democratica" per la questione curda, affermando che le "guerre di identità insensate e spietate" sono il risultato della "crisi neo-liberale causata dal capitalismo imperialista e dai suoi collaboratori a livello locale".

Il messaggio letto a Diyarbakir contiene anche la richiesta ai ribelli curdi di considerare un "cessate il fuoco rafforzato" in cambio di una lista di 10 iniziative da parte del governo turco. In particolare, Ocalan chiede ad Ankara la definizione dei contenuti delle politiche democratiche da attuare nei confronti della minoranza curda, la definizione della loro dimensione nazionale e locale, garanzie giuridiche di libertà per i cittadini di qualunque minoranza, l'istituzionalizzazione dei rapporti tra lo stato e la società civile, la definizione della dimensione socio economica del processo di pacificazione con i curdi.

Chiede inoltre che, nel corso del processo, le esigenze di democrazia e sicurezza siano bilanciate in modo da garantire ordine pubblico e libertà. Chiede ancora garanzie sulle politiche per le donne, la cultura e l'ambiente, lo sviluppo di una democrazia pluralista che rispetti il concetto di identità, garanzie costituzionali sui concetti di repubblica e nazione democratiche e di madrepatria comune, la redazione di una nuova costituzione che includa tutti gli sviluppi decisi nel quadro di questo processo.

Il messaggio di Ocalan, che lui stesso ha definito "un traguardo storico", rappresenta un altro passo importante nella soluzione della questione curda, dopo che nel 2013, sempre in occasione del Norouz, il leader curdo ha chiesto al Pkk di proclamare un cessate il fuoco e di passare alla lotta politica per l'affermazione dei diritti dei curdi.

E' stato così intensificato un dialogo con le autorità turche partito alla fine del 2012, che finora ha anche conosciuto lunghe fasi di stallo. Il 28 febbraio scorso, il partito curdo Hdp aveva anticipato l'appello di Ocalan a un congresso del Pkk in primavera.

Ma sul tema dei negoziati di pace è scontro tra il presidente Recep Tayyip Erdogan (che dimostra alcune resistenze e vorrebbe monopolizzare il processo) e il governo, con il vice premier Bulen Arinc che gli risponde: "Le sue dichiarazioni sono reazioni emotive. La responsabilità (del negoziato, ndr) è del governo e quindi guardiamo a quelle dichiarazioni come a opinioni personali". E' il primo strappo ufficiale tra Erdogan e i suoi.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza