L'obiettivo è quello di redigere insieme all'opposizione politica e armata un piano per il dopo Assad.
L'Arabia Saudita ha proposto di ospitare a Riad a metà giugno una conferenza delle varie forze di opposizione politiche e armate siriane per discutere il percorso da intraprendere nel caso in cui dovesse essere deposto il regime di Bashar al-Assad. Lo hanno riferito fonti dell'opposizione siriana. L'iniziativa rafforza il sostegno che Riad offre all'opposizione siriana, anche a quella armata impegnata contro le truppe pro Assad, sostenute invece dall'Iran e dal movimento libanese sciita di Hezbollah. ''A metà giugno i leader sauditi vogliono unire tutti, o gran parte degli oppositori politici e militari siriani'' per discutere il dopo Assad, ha detto Haytham Manna, che guida la 'Conferenza del Cairo', gruppo di esponenti dell'opposizione che vivono in Siria e all'estero.
La conferenza voluta dall'Arabia Saudita è stata accolta favorevolmente dalla Coalizione nazionale delle forze dell'opposizione e della rivoluzione siriana, principale raggruppamento di opposizione ad Assad all'estero e riconosciuta dalla comunità internazionale. Il segretario generale della Coalizione Mohammed Yahya Maktabi ha lodato il ''sostegno saudita e del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg) alla rivoluzione e al popol siriano, perché riesca a soddisfare le proprie domande di libertà e dignità''. Maktabi ha anche espresso apprezzamento per il ruolo che il Ccg si appresta ad adottare in un processo transitorio del dopo Assad e per la ricostruzione della Siria dopo la guerra.
L'impegno della Coalizione, ha ribadito, è quello di giungere a una soluzione politica riprendendo i negoziati e sottolineando che la priorità della rivoluzione siriana è quello di deporre il regime di Assad. La coalizione siriana, ha proseguito, è però ''convinta che il regime di Assad sta insistendo per una soluzione militare della crisi ed evade da iniziative internazionali per guadagnare tempo e far tacere la rivoluzione''.
