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GRUPPO CAVIT

L’assemblea annuale dei Soci Cavit ha approvato il bilancio consolidato per l’esercizio 2021–2022

28 novembre 2022 | 10.07
LETTURA: 5 minuti

Il Gruppo è composto dal Consorzio Cavit Sc cui fanno capo le società Cesarini Sforza SpA, Casa Girelli SpA e GLV Srl (quest’ultima all’80%) oltre la società tedesca Kessler Sekt & Co KG, controllata al 50,1%.

Enrico Zanoni, Direttore Generale Gruppo Cavit<br>
Enrico Zanoni, Direttore Generale Gruppo Cavit

Riunitasi lo scorso 24 novembre presso il Centro Congressi di Riva del Garda, l’assemblea annuale dei Soci Cavit ha approvato il bilancio consolidato del Gruppo per l’esercizio 2021–2022, chiusosi a maggio 2022. Il bilancio di esercizio 2021/2022 del Gruppo conferma una solida posizione finanziaria che garantisce la continua creazione di valore per i Soci e il costante miglioramento della qualità del prodotto. Dopo un’annata di crescita straordinaria e irripetibile, si confermano dunque i risultati positivi e in assestamento per il Gruppo trentino con soddisfazione per le remunerazioni ai Soci conferitori, consolidamento del fatturato dopo l’eccezionalità dei risultati dell’esercizio precedente, solidità finanziaria e adeguata patrimonializzazione del Gruppo in seguito alle recenti acquisizioni. Lieve cautela per il futuro a fronte di uno scenario di forte incertezza e crisi sul mercato globale.

Cavit è una realtà esemplare di Consorzio di secondo grado. Nome di punta del comparto vitivinicolo italiano, situata nel cuore del Trentino, a Ravina di Trento, riunisce undici cantine sociali del territorio, collegate ad oltre 5.250 viticoltori della provincia, dalle quali riceve e seleziona le materie prime prodotte, controllando ogni fase: dalla raccolta, fino alla commercializzazione. Con un’area vitata pari a oltre il 60% dell’intera superficie vitata trentina, è un esempio unico in Italia di know-how delle più avanzate tecniche di viticoltura e di ricerca enologica di avanguardia.

Dopo due anni “fuori dell’ordinario” per l’economia globale, dove Cavit ha beneficiato degli effetti della pandemia sulla crescita dei consumi di vino in casa, il Gruppo registra un consolidamento del fatturato che si assesta su quota 264,8 milioni di euro, in flessione del 2,3% rispetto al forte aumento registrato nell’esercizio precedente. È da notare che il trend rispetto al periodo pre-covid risulta in decisa crescita costante (+26,3% esercizio 2021/2022 vs esercizio 2019/2020).

“Dopo i risultati eccezionali dello scorso anno, siamo molto soddisfatti di essere riusciti a garantire livelli di remunerazione del tutto apprezzabili per i nostri Soci -, dichiara Lorenzo Libera, Presidente del Gruppo Cavit - La missione del nostro modello cooperativo di rete di impresa evidenzia ancora una volta la propria efficacia a supporto degli associati, e la qualità del nostro management guida le strategie più adeguate al nostro business nel difficile contesto globale”.

In linea con le previsioni di budget, la lieve flessione di fatturato ha riguardato innanzitutto la società Cavit Sc, segnata dal progressivo assestamento post-pandemia (con un ritorno dei consumi fuori casa e una conseguente contrazione di quelli in casa), dal ridimensionamento del balzo in avanti registrato in epoca covid dal mercato Nord Americano e dall’impatto sul bilancio dei primi 5 mesi del 2022 contraddistinti da una grave e generalizzata pressione dei costi. Per quanto riguarda le consociate di recente acquisizione, nel corso dell’anno è stata perseguita un’opera di razionalizzazione delle attività a favore di una migliore marginalità. In particolare: Casa Girelli, che svolge la propria attività nel settore dell’imbottigliamento e della commercializzazione di vini italiani sui mercati esteri, registra una contenuta contrazione del fatturato, con un risultato operativo condizionato dall’aumento dei costi a fronte di accordi commerciali già definiti prima dell’impennata. Per la commerciale GLV è stata adottata una strategia mirata al riposizionamento e alla valorizzazione delle produzioni di Cantina La-Vis e Cembra Cantina di Montagna. In particolare, il 2022 ha segnato il rilancio completo della gamma di quest’ultima nella direzione della qualità e del pieno riconoscimento del valore di una viticoltura di eccellenza da remunerare opportunamente. Anche nel caso di Cesarini Sforza, dopo il passaggio della cantina sotto la guida di Cavit, si è provveduto ad una razionalizzazione delle attività, accompagnata da importanti investimenti per rafforzare le linee di sboccatura e confezionamento della pregiata linea di spumanti TrentoDoc. Infine, sempre nell’area della spumantistica, ottimi risultati per la società tedesca Kessler Sekt, che ha registrato un aumento del fatturato superiore al 25% grazie al recupero del canale Horeca post-pandemia e il crescente innalzamento dell’immagine di marca, salendo a 11,9 milioni di euro.

Il Gruppo Cavit continua a puntare sulla consolidata strategia di diversificazione del portfolio prodotti e dei canali distributivi presidiati, nonché sull’ampio ventaglio di Paesi di esportazione. L’export rappresenta ad oggi il 76% del volume d’affari del Gruppo Cavit, con Stati Uniti e Canada ancora in primo piano come principali Paesi di sbocco, seguiti da una pluralità di mercati di esportazione, tra cui Belgio, Olanda, Svezia, Danimarca, Germania, Repubblica Ceca, Svizzera e Austria, all’insegna di una distribuzione geografica sempre più capillare e attenta a cogliere tutte le opportunità di vendita. Il tutto, anche a parziale compensazione della chiusura del mercato russo e delle difficoltà di quello cinese, oltre che del Regno Unito post Brexit.

Gli ultimi 5 mesi dell’esercizio 2021-2022 risentono già della crisi generalizzata sul mercato globale causata dal conflitto Russia-Ucraina e dall’improvvisa impennata dei costi energetici, di logistica e dei materiali di confezionamento. Lo scenario di breve periodo è segnato, come noto, da un pesante clima di incertezza, con un’inflazione diffusa e la conseguente riduzione del potere di acquisto dei consumatori. Segnali di crisi che fanno temere una recessione con prevedibili conseguenze sui consumi e sugli investimenti, e che rendono particolarmente complessa e difficile la previsione dell’andamento della gestione dell’esercizio in corso.

“Abbiamo chiuso un buon bilancio con risultati di tutto rispetto, un solido stato patrimoniale e conseguenti buone liquidazioni per i conferimenti dei Soci", afferma il Direttore Generale del Gruppo, Enrico Zanoni, che conclude: "Ci prepariamo a un paio d’anni impegnativi per la difficile congiuntura macro-economica. Tuttavia, la solidità dei “fondamentali” di Cavit e linee guida strategiche coerenti con l’evoluzione in atto ci fanno guardare al futuro con cautela, ma anche con realistico ottimismo, fiduciosi nel percorso di creazione di valore nel medio-lungo periodo” .
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