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Lav: "Soldi pubblici ai circhi condannati per maltrattamenti di animali". La replica dell'Enc: “Menzogne”

09 marzo 2015 | 11.42
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Campagna della Lega antivivisezione per l'azzeramento entro il 2018 dei fondi: "Sostenere i centri di recupero che ospitano gli animali e crearne dei nuovi". Petizione a partire dal 14-15 marzo in circa 300 piazze d'Italia. Buccioni (Enc): "in 5 anni ai circhi meno di 10 milioni. Pronta querela”

(Xinhua)
(Xinhua)

"Quasi 30 milioni di euro di finanziamenti 'pubblici' ai circhi e allo spettacolo viaggiante negli ultimi 5 anni. Tra i beneficiari anche quelli con procedimenti penali in corso e condannati in via definitiva per reati legati al maltrattamento e alla detenzione incompatibile di animali". E' la denuncia della Lega antivivisezione (Lav) che chiede al governo, con la campagna 'Ai circhi con animali non daremo un euro", l'azzeramento, entro il 2018, dei contributi erogati tramite il Fondo Unico dello Spettacolo (Fus), come già deciso dal Parlamento, ma finora "disatteso".

La legge, ricorda la Lav, "prevede che i circhi non possano essere beneficiari di finanziamenti pubblici, esclusivamente se condannati in via definitiva per maltrattamento di animali o se riconosciuti colpevoli di violazioni di disposizioni normative statali e dell'Unione Europea in materia di protezione degli animali. Ciò comporta che anche i circhi inquisiti per maltrattamento, se non ancora condannati, continuino a ricevere finanziamenti pubblici". Facile trarre le conclusioni: "moltissimi animali continuano ad essere maltrattati, anche in presenza di sussidi pubblici, fino alla condanna definitiva, che può avvenire anche dopo cinque anni dall’inizio del processo".

Secondo la Lav sono sei i circhi con procedimento in corso per reati legati al maltrattamento di animali che tra il 2010 e il 2014 hanno beneficiato di contributi pubblici.

"Mentre il governo da anni eroga sussidi milionari allo sfruttamento degli animali nei circhi (e nonostante il 68,3% degli italiani ha una posizione contraria ai circhi con animali come emerge dal Rapporto Italia Eurispes 2015), poche centinaia di migliaia di euro all'anno sono devoluti ai centri di recupero per animali esotici", osserva la Lega antivivisezione. In Italia esistono solo tre centri per animali esotici convenzionati con il ministero dell'Ambiente.

"La carenza di centri di recupero adeguati a gestire gli animali dei circhi sequestrati per maltrattamento - aggiunge la Lav-, rende estremamente difficile il sequestro e/o lo spostamento di animali, anche a fronte di situazioni di conclamato maltrattamento e detenzione incompatibile". Dunque, è necessaria "un'inversione di tendenza: i finanziamenti pubblici ai circhi che utilizzano animali devono essere riconvertiti verso i centri di accoglienza e recupero, di cui, specie in Italia, si sente una estrema necessità per l'attuazione della legislazione vigente".

Questo "scandalo italiano deve cessare", afferma la Lega antivivisezione che lancia una petizione, a partire dal 14-15 marzo, in circa 300 piazze d'Italia per mettere fine al finanziamento pubblico dei circhi, chiedendo nello stesso tempo il sostegno ai centri di recupero che ospitano gli animali e la creazione di nuovi. E' possibile firmare la petizione nelle principali piazze anche il 21-22 marzo.

Antonio Buccioni, presidente dell'Ente nazionale circhi, in risposta alla denuncia della Lega antivivisezione, sottolinea: "Il cosiddetto 'dossier Lav' sui fondi che il governo avrebbe assegnato ai circhi contiene menzogne talmente gravi e di abominevole abiettezza morale e intellettuale da costringerci ad adire le vie legali".

"L'Ente nazionale circhi - continua il presidente - ha già dato mandato di querelare la Lav per diffamazione (e lo stesso farà nei confronti dei giornali che pubblicheranno i dati menzogneri diffusi dalla Lav) e annuncia sin d'ora che il ricavato del risarcimento che sarà chiesto alla Lav andrà a favore delle strutture che in Italia si occupano di oncologia pediatrica".

"Lav, così come altre danarose sigle animaliste -aggiunge- continuano ad attribuire ai circhi contributi che invece riguardano tutto il settore dello spettacolo viaggiante, più eventi organizzati da enti locali e soggetti diversi, che nulla hanno a che vedere con le imprese circensi. Il contributo complessivo deliberato (ma quello assegnato risulta essere notevolmente inferiore) dal ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, relativo al Fus, è pubblico e si può consultare online, a differenza della provenienza delle montagne di denaro che finiscono alle organizzazioni animaliste, che quasi mai (ad eccezione di Enpa) pubblicano integralmente i loro bilanci sui siti di riferimento".

"Il contributo complessivo deliberato dal Mibact per il 2014, ad esempio, è stato di 5.281.000 euro, ma per l'attività circense in Italia la cifra si ferma a 1.295.000 euro. Se a questa somma si aggiunge l'attività circense svolta all'estero (226.000 euro), i contributi legati a danni conseguenti ad eventi fortuiti e l'acquisto di nuove attrezzature, il totale non supera i 2 milioni di euro. Questo vale all'incirca anche per l'ultimo quinquennio e dunque è assolutamente falso che negli ultimi 5 anni i finanziamenti elargiti alle strutture che organizzano spettacoli circensi con animali ammontino a 30 milioni di euro. Forse la Lav confonde i propri bilanci con quelli dei circhi".

"A proposito dei circhi che sarebbero stati condannati per maltrattamento degli animali, aggiunge, Lav sa bene (ma preferisce far finta di non saperlo per lucrare un briciolo di attenzione mediatica) che a partire dalle domande di contributo presentate entro il 2007, il ministero competente ha inserito - senza incontrare la seppur minima opposizione da parte dell'Enc - nella domanda relativa alla sezione che riguarda il possesso dei requisiti per accedere ai contributi stessi, la seguente dichiarazione: "Il soggetto non ha riportato condanne per i delitti di cui al titolo IX bis del Libro II del Codice Penale e non ha commesso ogni altra violazione di disposizioni normative statali e dell'Unione Europea in materia di protezione degli animali."

"Altra cosa, poi -conclude Buccioni- è trovarsi “sotto inchiesta” (e gli animalisti non si fanno certo mancare le denunce perché – assurdità tutta italiana – in palese conflitto d'interessi rivestono il ruolo di soggetti denuncianti, consulenti dell’accusa nel corso delle indagini, testimoni nella fase dibattimentale, gestori dei centri ove vengono assegnati gli animali sequestrati o confiscati, e quest’ultima attività prevede l’erogazione di finanziamenti statali) dall'essere definitivamente condannati. Sfido il presidente Lav, Gianluca Felicetti, ad un pubblico confronto, dove sia possibile attenersi ai dati di realtà e scoprire tutte le carte, anche i bilanci e gli ingenti finanziamenti incamerati dalla Lega Antivivisezione (ci accontentiamo di una trasparenza limitata agli ultimi 5 anni)".

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