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Lavinia Fuksas: "Dall'India a Pantelleria i miei gioielli eco e Made in Italy"

20 febbraio 2021 | 16.51
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Lavinia Fuksas
Lavinia Fuksas

Forme architettoniche e scultoree che tagliano e inglobano lo spazio, pezzi unici realizzati da sapienti artigiani, in oro, lavorati con smalti, smeraldi, lapislazzuli, onice e malachite, diamanti. Pezzi sostenibili, certificati 'conflit free' e sviluppati in 3 D. Lavinia Fuksas, erede di una delle maggiori archistar del mondo, Massimiliano, ha presentato nella Fashion week romana la sua nuova collezione di gioielli, lanciata lo scorso 23 novembre.

Orecchini, bracciali, anelli con uno stile unico e inconfondibile, dai tratti purissimi e levigati, con un tocco di classe e colore, ispirati all'India, alla nostalgia di lontano amore (Jaipur), all'isola di Pantelleria, il sole, il mare, le vacanze, le sue contrade dai nomi esotici e arabeggianti (Rekhale, Gadir, Bukkuram).

Una formazione multiculturale e internazionale per Lavinia Fuksas, scuole di moda e studi artistici, un passato, seppur giovanissima, nella couture d'autore ( Azzedine Alaia, Rick Owens) curiosa, intraprendente, globetrotter per vocazione e imprenditrice, con uno sguardo rivolto al sociale, si divide tra Roma, Milano, Parigi e New York.

"La moda? E' entrata nella mia vita sin da bambina - racconta all'Adnkronos- Seguivo mia madre (l'architetto Doriana Fuksas n.d.r.) innamorata del Giappone, di Yohij Yamamoto e Rei Kawakubo alla guida del brand 'Comme des Garcons'. Accanto a lei ho imparato il significato profondo della parola 'costruzione', che è anche e soprattutto creatività, che io ho declinato in un universo più femminile".

Lavinia Fuksas non nasconde che quella sua famiglia così importante, così nota, tra i nostri 'made in Italy' di eccellenza, in fondo ha guidato, forse incosciamente, le sue molteplici vocazioni. "E' banale dirlo, è banale ammetterlo - continua nell'intervista- ma in fondo siamo il risultato dei valori che la nostra famiglia ci ha trasmesso".

E ritorna a parlare della sua nuova collezione: "tutti i pezzi sono realizzati in oro, un bene durevole, che resiste al tempo, sono assolutamente contro il fast-fashion. E proprio oggi, in un periodo storico drammatico, abbiamo bisogno di certezze e sicurezze non rinunciando all'amabilità e alla bellezza. Valori irrinunciabili e positivi anche guardando al passato. Si cerca il nuovo, ma spesso si dimentica che c'è una storia da rispettare, un racconto da non dimenticare".

I suoi gioielli si ispirano al cinema francese della Nouvelle Vague, ai film di Antonioni e Jean-Luc Godard. " Sono immagini, citazioni, memorie, a volte semplici metafore - racconta ancora Lavinia Fuksas- Il riflesso di una luce, uno sguardo, il profilo di un volto, il contorno di un'ombra, l'allure di un personaggio. Disegno e scrivo, prendo appunti e butto giù schizzi inseguendo un'eleganza sofisticata, che è anche insita nel cuore di ogni essere umano, perchè a mio avviso la vera eleganza, sta nella grazia e nella leggerezza di ciò che non appare".

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