Roma, 16 lug. (Adnkronos/Labitalia) - Si sentono discriminate, con minori opportunità di carriera e stipendi più bassi rispetto ai loro colleghi uomini. E, per far valere la propria opinione, devono fare la voce grossa. Queste sono solo alcune delle condizioni comuni alle donne che lavorano in Italia, secondo quanto emerge da un recente sondaggio condotto da Hays, uno dei gruppi leader nella selezione di personale specializzato, che ha intervistato un campione di 150 professioniste, chiedendo loro cosa significhi rapportarsi con capi, colleghi e dipendenti, senza rinunciare alla propria femminilità. E i risultati non sono certo tra i più rosei.
Per il 96% delle intervistate, l'Italia non è un paese che facilita il lavoro della donna; tra i principali problemi evidenziati, l'arretratezza culturale del nostro paese, i pregiudizi, gli scarsi incentivi per le mamme lavoratrici e, infine, le posizioni ai vertici, ricoperte quasi esclusivamente da uomini.
E se 1 intervistata su 2 (48,8%) dichiara di essersi sentita discriminata sul lavoro in quanto donna, per l'83% di coloro che hanno preso parte all'indagine, le retribuzioni sono sbilanciate in favore dei colleghi maschi, che possono contare anche su bonus più sostanziosi. (segue)