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Lavoro, Bonanni: "No al contratto a tutele crescenti, stop alle false partita Iva"

05 aprile 2014 | 16.18
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Lavoro, Bonanni:

Sul mercato del lavoro "è inutile inventarsi altro": il contratto a tutele crescenti "ci fa solo perdere tempo". Contratti a tempo determinato e apprendistato, come delineati dal governo, possono esaurire i canali di ingresso al lavoro. Il vero problema sono invece le false partite Iva, i cocopro e gli associati in partecipazione: "Un bacino di lavoratori enorme, di super-sfruttati", di cui si parla pochissimo per quella "omertà ideologica e di interesse settoriale" che ha finito con l'ostacolare ogni intervento. E' il leader Cisl Raffaele Bonanni, parlando all'Adnkronos, a ripartire all'attacco di quella che considera la vera frontiera su cui si gioca l'ammodernamento del mercato del lavoro e cartina tornasole del "vero piglio riformista, della vocazione alla modernità" di governo e sindacati; quell'area di lavoro autonomo e para subordinato e di vera flessibilità, circa il 20% del mercato del lavoro, "in cui succede davvero di tutto".

LAVORATORI dei SERVIZI - "Soprattutto nei servizi sono centinaia di migliaia i lavoratori che vengono utilizzati senza alcuna garanzia né di natura previdenziale, né assistenziale, né formativa e neppure salariale" dettaglia ancora Bonanni, che punta il dito contro "quell'omertà che per più ragioni non vuole che si apra una discussione su questi lavoratori e si allea con chi fa del mercato del lavoro un'ideologia il cui dibattito si riduce al dilemma 'flessibilità sì, flessibilità no' ma dentro strumenti antichi" spiega ancora, annoverando tra gli 'omertosi' "molte realtà del terziario e, non ultima, il campo dell'informazione".

IL MINISTRO POLETTI - "Se il governo vuole risolvere qualche problema lo invitiamo a guardare con concretezza e coraggio a questa aspettativa. E se Poletti avrà la forza di andare fino in fondo alla questione noi lo sosterremo", aggiunge. E' per questo che, ripete, non serve "inventarsi altre storie senza senso o voler trovare altre forme contrattuali nuove", a cominciare dal contratto a tutele crescenti che trova spazio, seppur sperimentalmente, nel Jobs act di Renzi depositato venerdì al Senato.

CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI - "Una tipologia contrattuale inutile perché l'accesso al mercato del lavoro a tempo indeterminato lo possono fornire sia i contratti a termine, strumento più garantista di molti altri, che l'apprendistato, 'aspirando' così tutte le altre forme non garantiste. E' la strada più tradizionale - conclude - ma anche quella più funzionante".

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