''Ai 3,3 milioni di disoccupati rilevati in Italia nel mese di febbraio non si può pensare di rispondere con un contratto a termine e un apprendistato più flessibili''. È quanto sostiene Giovanni Centrella, segretario generale Ugl, in merito ai dati odierni diffusi dall'Istat. Centrella sottolinea anche la gravità della condizione dei giovani che ''rispetto allo scorso anno, tra gli occupati, sono oltre 100 mila in meno, portando la loro disoccupazione al 42,3%''.
Secondo il sindacalista ''c'è un altro dato che dimostra l'inutilità, oltre che il rischio, di agire solo sulle regole del lavoro ed è l'ennesima frenata dell'inflazione, al livello più basso dall'ottobre del 2009, con ribassi, persino delle sigarette, dovuti ad una ulteriore stasi dei consumi. La crescita a questo punto diventa un miraggio'', osserva.
''Eppure - conclude il sindacalista - la principale occupazione del governo è quella di sfoltire a colpi di scure le istituzioni, in primis quelle vicine ai cittadini, ai lavoratori e ai pensionati, nonché ai territori, i quali oltre all'industria stanno perdendo anche la rappresentanza politica''.