Altro che welfare aziendale, premi e gratifiche; per motivare i dipendenti e renderli più produttivi e motivati basta un viaggio. Di lavoro, si intende: trasferte e missioni infatti, nonostante implichino un carico di impegno maggiore, migliorerebbero le performance lavorative. Parola di Jobrapido, il motore di ricerca di lavoro leader a livello mondiale, e di un'indagine ad hoc secondo cui il 46% degli italiani dichiara di trovare una motivazione lavorativa in più quando effettua trasferte di lavoro e il 45% ammetta di candidarsi solo per posizioni che includono numerosi spostamenti.
Nonostante le tecnologie consentano ormai l’adozione di soluzioni sempre più smart, infatti, quando si parla di viaggiare sono in pochi a preferire una conference call o una video chiamata: per il 54% degli intervistati il contatto fisico con le persone è ancora importante e solo il 16% opterebbe per una 'comunicazione' via social media anche se il fascino della routine quotidiana di un ufficio sembra dura a morire; la preferisce ancora il 22% degli intervistati mentre il 10% vive con apprensione una trasferta perchè teme di non sentirsi a proprio agio in un ambiente diverso.
All'interno di un'ottica del viaggio però, il 31% preferirebbe brevi trasferte a viaggi lunghi, mentre solo 13% accoglierebbe con favore lunghi periodi trascorsi all’estero per motivi professionali. E viaggiare pare faccia bene anche dal punto di vista della carriera: per il 40% il contatto con luoghi e persone diverse è un continuo stimolo a migliorare la propria attività e il 25% è convinto che i viaggi consentano una crescita professionale più rapida. Si preferisce però viaggiare in compagnia piuttosto che da soli: il 37% preferirebbe farlo con i colleghi, in modo da avere un’esperienza più piacevole, solo il 17% vorrebbe partire da solo per concentrarsi al meglio sulle attività da svolgere.