cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 10:09
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Lavoro, M5S strizza l'occhio alla minoranza Pd: "Riforma infame, mandiamo a casa Renzi"

24 settembre 2014 | 11.40
LETTURA: 6 minuti

Sul blog anche l'attacco a Napolitano per la sua richiesta di "politiche coraggiose": "Si vergogni". E Grillo: "Renzi fa il coast to coast mentre l'Italia muore". Appello respinto nel Pd ma Civati avverte: "Se il premier insiste, la rottura sarà inevitabile"

Beppe Grillo (Infophoto)
Beppe Grillo (Infophoto)

Appello alla minoranza del Pd dal blog di Beppe Grillo. "Mandiamo a casa Renzi", il senso della 'chiamata', firmata da Aldo Giannulli e incentrata sulla contesa riforma del lavoro definita "infame".

Una riforma che, a detta dello studioso ormai punto di riferimento del pianeta M5S, è una "controriforma" che "servirà solo a licenziare un po' di lavoratori 'garantiti', magari quelli sindacalmente più attivi, per sostituirli con altrettanti precari sottopagati. I giovani continueranno ad essere precari come sempre e senza neppure il miraggio di una assunzione a tempo indeterminato che, a questo punto, non avrebbe più alcuna differenza dall'attuale regime precario".

"Ma quello che conta di più è il senso politico generale dell'operazione - prosegue Giannulli - avviare una nuova offensiva di ampia portata contro il lavoro e le sue garanzie". Per questo, dal blog di Grillo il M5S strizza l'occhio alla minoranza del Pd. "Lo scontro che si sta profilando - scrive lo studioso - impone che abbiamo tutti molta generosità, mettendo da parte recriminazioni pur giuste, per realizzare la massima efficacia dell'azione da cui non ci attendiamo solo il ritiro di questa infame 'riforma', quanto l'occasione per mandare definitivamente a casa Renzi: con l'azione parlamentare e con l'azione di piazza, con gli scioperi, spingendo la minoranza Pd a trarre le dovute conseguenze di quanto accade".

"Renzi - rimarca Giannulli - sta riuscendo dove non sono riusciti Monti e Berlusconi, lui, segretario del Pd, sta trattando la Cgil come uno straccio per la polvere: compagni del Pd cosa aspettate ad occupare le sedi e far sentire la vostra voce? O siete diventati tutti democristiani? Questo sarà uno scontro generale che avrà conseguenze che andranno molto oltre la questione in sé, esattamente come si pensa di fare dall'altra parte della barricata".

La replica - A stretto giro la replica di Roberto Speranza, capogruppo dem alla Camera, che twitta: "Caro Grillo è il tuo populismo il vero nemico della sinistra. il @pdnetwork vuole riforme e diritti per tutti. tu stai con Farage"

Attacco a Napolitano: si vergogni - Nel mirino del MoVimento ancora il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il suo appello a "politiche coraggiose" contro la disoccupazione. "Tutti si affannano a dimostrare che pochi 'privilegiati' non possono ostacolare la via delle riforme compromettendo le sorti del paese. Primo fra tutti a guidare il coro è il Capo dello Stato - incalza Giannulli - che, nella sua delicata sensibilità costituzionale che lo vuole sereno arbitro super partes, mette i piedi nel piatto e si pronuncia esplicitamente per la tesi governativa, invitando a farla finita con corporativismi e conservatorismi e approvare la riforma a tamburo battente". "Scusate la divagazione: ma come mai questo ex dirigente di quello che fu il maggior partito dei lavoratori italiani, trova che ad essere corporativi siano i lavoratori e solo loro? Lo avete mai sentito dare del 'corporativi' o, 'conservatori' ai banchieri, che prendono i soldi della Ue, per investirli in altri titoli finanziari continuando a negarli ad aziende e famiglie? - chiede polemico Giannulli - Ci sono i superpagati dipendenti del Parlamento che stanno facendo un casino d'inferno perché non accettano una spuntatura delle loro ricche retribuzioni, come, peraltro, avevano fatti i manager di Stato, gli alti magistrati ecc. qualche tempo fa: Napolitano ha mai denunciato questi privilegi e particolarismi? Possiamo dire solo una cosa: Presidente si vergogni!".

Grillo a Renzi: fa il coast to coast mentre l'Italia muore - Sul blog poi prende la parola lo stesso Beppe Grillo, leader del Movimento, in un post che accompagna dei nuovi dati del Cerved sulle aziende italiane che chiudono i battenti. "Mentre Renzie accompagnato dalla moglie fa il 'coast to coast' negli Stati Uniti come un adolescente qualsiasi (qualcuno sa cosa sta facendo Oltreoceano?), l'Italia raggiunge il record dei fallimenti, registrando un +14,3% rispetto allo scorso anno. Fallimento dopo fallimento l'Italia muore".

Il Pd - L'appello di Grillo non raccoglie adesioni all'interno del Pd. "Non credo dobbiamo rispondere a stupide provocazioni. Far cadere Renzi sarebbe da irresponsabili", ha risposto Gianni Cuperlo, deputato del Pd e leader di Sinistradem. "La sinistra - ha detto - non lavora per far cadere il governo ma per aiutarlo a fare riforme migliori". Quello di Grillo alla minoranza dem sul jobs act, "è un appello malizioso, un'esca sbagliata oltre che avvelenata. Oltretutto, Grillo esca dall'ambiguità: sui sindacati la pensa esattamente come Renzi", ha detto all'Adnkronos Pippo Civati. Ma il disagio della minoranza del Pd per le posizioni del premier sulla riforma del lavoro, ha poi aggiunto, "prescinde dalla valutazione di Grillo. Se Renzi va fino in fondo, per noi si crea un problema importante, e non certo per corrispondere alle aspettative di Grillo. Se il premier insiste, la rottura sarà inevitabile".

Sel - Anche Sel va all'attacco della riforma definita un "abominio". Al Senato, come hanno spiegato Nicola Fratoianni, Loredana De Petris e Giorgio Airaudo, verranno presentati oltre 350 emendamenti e una pregiudiziale di costituzionalità per violazione dell'articolo 76 della Costituzione. "Quanto ci propone Renzi è quanto di più veccho ci sia", ha spiegato Airaudo annunciando anche il sostegno agli emendamenti della minoranza del Pd: "Noi abbiamo le nostre modifiche, che consideriamo le migliori. Ma nella logica di non far danno ai lavoratori potremmo sostenere anche gli altri". Tra le modifiche di Sel, quella finalizzata a ripristinare l'articolo 18 nella forma prevista originariamente dalla legge del '70 e l'introduzione del reddito minimo garantito.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza