Roma, 10 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Il feeling tra il premier Renzi e il segretario generale della Fiom Cgil, Maurizio Landini, credo che da una parte serva a indebolire un po' la Camusso, e dall'altra serva un po' a tenere aperto un dialogo su un tema specifico come il lavoro e a lanciare un messaggio a chi è vicino alla sinistra storica, operaista, un po' Sel, un po' 'emiliana'. Ma serve soprattutto a spiazzare tutti, Confindustria compresa. Renzi così facendo mette tutto nel frullatore, scavalca i 'vecchi' sindacati, dice di voler dare lui i soldi direttamente ai lavoratori. Insomma, è un modo, intelligente, per essere un uomo solo al comando". Così Roberto Pessi, prorettore alla Didattica e professore di Diritto del lavoro alla Luiss di Roma, parla con Labitalia delle dichiarazioni rese dal premier sul sindacato e su Maurizio Landini.
"Il premier -prosegue Pessi- indubbiamente ha una grande efficacia comunicativa e ha una grande capacità di assumere come referenti persone anche molto lontane da lui e dal suo modo di vedere le cose. Basti vedere l'accordo che ha fatto con Berlusconi".
Ma se la comunicazione funziona bene, entrando nel merito delle questioni, le cose sono un po' più complicate, avverte Pessi: "Leggendo la lettera aperta che Landini ha inviato a Renzi, mi pare difficile che il premier possa accettare le richieste avanzate dal leader della Fiom, a partire dalla riproposizione della pensione di anzianità". (segue)