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Gli edili propongono invece un contratto unico a tutele crescenti

Lavoro: Schiavella (Fillea), dl Poletti aumenta precarieta', nessun cambio direzione

02 aprile 2014 | 17.09
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Lavoro: Schiavella (Fillea), dl Poletti aumenta precarieta', nessun cambio direzione

Roma, 2 apr. (Adnkronos/Labitalia) - "Il decreto legge del ministro Poletti non introduce alcun cambiamento di direzione, anzi aumenta la precarietà. Si continua a pensare che aumentando le flessibilità si aumenta il lavoro. Se così fosse l'edilizia, dove il 95% delle imprese è sotto i 15 dipendenti, dove si può licenziare per fine cantiere e fase lavorativa, non sarebbe in crisi. Quella che viene chiamata riforma del contratto a tempo determinato non è altro che un lavoro a chiamata mascherato o, nella migliore delle ipotesi, un allungamento a tre anni del periodo di prova". Così il segretario generale della Fillea Cgil, Walter Schiavella, aprendo il congresso nazionale degli edili della Cgil a Roma.

Per Schiavella gli effetti del dl "sul settore saranno devastanti in termini di strutturazione dell'impresa, di regolarità del lavoro e soprattutto di sicurezza. Si ricordi che in edilizia, al di la delle statistiche, si continua a morire nei cantieri. Inoltre pagare il 35% la formazione teorica degli apprendisti non è certo il modo migliore per formarli". "A noi della Fillea -continua Schiavella- la flessibilità non spaventa. Siamo una punta avanzata nella sperimentazione contrattuale. Non c'è niente di preconcetto nel nostro no al suo decreto. Semplicemente è sbagliato perché aggiunge casino al casino".

E dal sindacato arriva anche una proposta al ministro del Lavoro Poletti. "Volete semplificare? Bene allora contratto unico a tutele crescenti -spiega Schiavella- abolendo ogni altra forma contrattuale, a partire dalle partite iva. Ma gli effetti più devastanti il suo decreto li produce con le ennesime modifiche al Durc. Non è una smaterializzazione del Durc la sua, è la vaporizzazione del Durc".

"Di fatto, con quelle modifiche -attacca Schiavella- un Durc vale 6 mesi quando nel ciclo dei subappalti le lavorazioni si contano a settimane e le imprese spariscono nel giro di un mese fra fallimenti, concordati in bianco e tutte le altre diavolerie che si consentono loro. Manca solo un ulteriore allentamento della responsabilità solidale e siamo al Far West. So che ci state pensando, ma su questo non si passa! Su questo sì che dovrete cambiare verso!".

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