cerca CERCA
Giovedì 18 Aprile 2024
Aggiornato: 06:32
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

15 aprile 2016 | 09.30
LETTURA: 7 minuti

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

L'arrivo del part time agevolato "non" va interpretato come la rinuncia a introdurre forme di flessibilità pensionistica perchè "sono due cose completamente diverse" A chiarirlo è il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che, intervistato da 'La Repubblica', afferma: "Il part time agevolato, che peraltro arriva con grave ritardo, rappresenta il primo tentativo di dare una risposta ad un nuovo fenomeno sociale: quello dell'invecchiamento attivo".

"Finora il problema del lavoro è stato affrontato allo stesso modo per fasce di età diverse e quando il proseguimento del rapporto di lavoro diventava complicato si faceva ricorso ai prepensionamenti. È una strada che non si può più percorrere. Il part time agevolato è figlio di questo cambiamento" continua il ministro che valuta in 30mila i lavoratori che aderiranno al part time, una misura che "in prospettiva si può estendere anche al lavoro pubblico. È una riflessione che va fatta".

Riguardo la percentuale di possibilità che con la prossima legge di Stabilità si introduca il pensionamento flessibile con penalizzazioni, Poletti afferma ancora: "Oggi direi il 51 per cento, più della metà. Si deve individuare un equilibrio delicato tra vincoli europei e vincoli nazionali. Ma c' è anche un altro aspetto, quello dell' impatto sui cittadini. Perché non possiamo escludere dal pensionamento flessibile le persone che riceveranno un assegno troppo basso per effetto delle penalizzazioni previste. Bisognerà trovare delle soluzioni articolate, non uguali per tutti con un bilanciamento tra componente assistenziale e componente previdenziale".

"La parola chiave da cui partire per sviluppare con successo il Jobs Act è senza dubbio flexicurity, un neologismo di origine anglosassone che indica l' unione inscindibile tra flessibilità e sicurezza. È da qui che dobbiamo partire per sviluppare i cambiamenti introdotti dall'ultima riforma del lavoro, anche se per capirne la portata consiglio di partire dal Ciett smart regulation index". Così, in un'intervista a Libero, Antonio Bonardo, responsabile public affairs di Gi Group.

"Per la partenza dell'Anpal mancano due decreti da registrare alla Corte dei Conti. Verosimilmente io penso a metà maggio la macchina sarà in funzione. Il 'grosso' è mettere in connessione le banche dati di territori e istituzioni, dai centri per l'impiego, al ministero del Lavoro, all'Inps. I centri per l'impiego oggi hanno risorse scarse e a volte non formate sulle politiche attive. Serviranno nuove leve e il personale andrà formato". A dirlo il presidente dell'Anpal Maurizio Del Conte, sempre su 'Libero'.

E sul referendum in un'intervista a 'L'Unità', il leader della Fiom, Maurizio Landini dice "La cosa mi sembra facilmente spiegabile. Non si tratta di una concessione per la gestione di una spiaggia che giustamente deve andare a gara alla sua scadenza. Qui chi ha la concessione fa un investimento costoso e deve mantenere la messa in sicurezza. Per questo si prevede possano essere rinnovate fino all'esaurimento del bacino. Anche perché se non fosse esaurito, niente vieta ad esempio ai croati di utilizzare l'estrazione orizzontale per arrivare al bacino con standard di sicurezza molto minori".

Mentre Paolo Pirani segretario generale della Uiltec, "Insieme a Femca Cisl e a Filctem Cgil abbiamo espresso unitariamente la nostra preoccupazione per l’eventuale vittoria del Sì. Per noi il referendum di domenica non risolve nessuna delle problematiche che sostiene di superare, tanto meno quelle ambientali. In più c’è il rischio di creare una situazione di aggravamento della nostra bolletta energetica. Quanto ai posti di lavoro c’è il concreto rischio di comprometterne ben 10mila nell’attività estrattiva fra diretto e indotto più altri 19mila dell’indotto esterno".

"Se questo referendum venisse considerato dai cittadini come una indicazione sulla politica energetica, assumerebbe un significato generale che sul piano strettamente tecnico non ha. In teoria potrebbe costituire l'occasione per una disanima informata, completa e senza pregiudizi della politica energetica italiana e della strategia del Paese in questo campo. Se il dibattito non fa questo salto di qualità, il referendum resterà nell'ambito delle consultazioni ultratecniche e parziali che costituiscono una deriva un po' malata dell'istituto. Cosi com'è, per capire questo referendum occorre studiarlo. Bisognerebbe conoscerne tutti i retroscena, compreso il dato non irrilevante che faceva parte di un pacchetto di richieste di alcune Regioni in gran parte accolte dal governo". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero il costituzionalista Enzo Cheli.

"Occorre creare davvero nell'universo digitale un luogo che sia il forte racconto e lo sportello di servizi per il 'cliente dell'Italia', la presenza efficace di un paese diverso, dinamico, moderno e trasparente. Anche lo stallo evidente in cui langue ormai da un anno la riforma dell'Enit - dove, a eccezione di un eccellente presidente, il processo appare di fatto naufragato con una governance tornata dopo 12 mesi allo schema precedente, senza il cambio di passo e di costi annunciato - può essere l'opportunità per un radicale cambiamento di approccio". Lo scrive su 'Il Sole 24 Ore', Renzo Iorio, presidente di Federturismo.

"I criteri di aggiudicazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa dovranno essere oggettivi e non discriminatori. Così come lineari e oggettivi dovrebbero essere i riferimenti che privilegino le imprese cosiddette a Km zero, principio fondamentale per le piccole imprese presenti sul territorio, che purtroppo è uscito dal decreto legislativo approvato dal Governo ed è finito derubricato in modo quasi impalpabile tra i criteri di aggiudicazione". Così, in un'intervista a 'Il Tempo', Marco Matteoni, presidente di Edilizia Confartigianato Imprese Roma.

"Servirà soprattutto alle piccole e medie imprese, dunque anche all'Italia: dà strumenti in più per difendersi dalla concorrenza sleale. La proposta fatta in Commissione un anno e mezzo fa concepiva l'innovazione come qualcosa da preservare nascondendolo. Così com'era, avrebbe anche ridimensionato le libertà di chi lavora in un' azienda e di chi fa informazione. Ma in Parlamento questi due aspetti sono stati migliorati radicalmente". Così, in un'intervista a 'La Repubblica', Sergio Cofferati, riferendosi alla direttiva sui segreti commerciali delle imprese.

"Su Unico la nostra è una scelta di servizio. C'è una quota di italiani che non avendo un reddito complesso si facevano da soli la dichiarazione: noi gli forniamo una precompilazione. Poi ci sono quelli con reddito di impresa o da lavoro autonomo, situazioni più complicate: magari in questo modo possono predisporre la documentazione da far vedere in seguito al professionista. Aggiungiamo che tutti i cittadini italiani potranno controllare le spese mediche indipendentemente dalla dichiarazione e questo è un altro servizio". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero', la presidente dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi.

"Vogliamo essere chiari con l'Ue. Ci aspettiamo che lo stesso sforzo fatto per arrivare ad un accordo con la Turchia sia fatto nel Mediterraneo e con i Paesi di transito del Nord Africa, Libia in testa. Il presidente Tusk ha confermato questo impegno l'altro giorno a Strasburgo. L'Unione deve cooperare con il governo di Sarraj. Anche al fine di consentire all'operazione Eunavfor med di agire in acque libiche per stroncare sul nascere le reti criminali". Così, in un'intervista a 'Avvenire', Sandro Gozi, sottosegretario agli Affari europei.

"Il problema è che per gli americani è molto difficile capire quello che è successo da noi. Ci siamo ritrovati con sei Paesi, compresa l'Italia, sull'orlo del default. Loro non hanno mai vissuto questo tipo di problemi, anche se hanno un debito pubblico monumentale. Se fossi rimasto in carica, in questi anni avrei fatto esattamente le stesse cose di Mario Draghi, con il sostegno del consiglio dei governatori". Così, in un'intervista a 'La Stampa', Jean-Claude Trichet.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza