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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

28 settembre 2016 | 10.10
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"I nuovi incentivi alle imprese? Un buon inizio ma non basta. La situazione economica è delicata. E' importante essere passati a indici positivi ma siamo ancora 8 punti di Pil al di sotto rispetto al 2007. Per il resto abbiamo perso anni, questo è vero. Si potrebbero detassare maggiormente i premi di produzione che sono oggetto dei contratti di secondo livello aziendale così da facilitare lo scambio lavoro produttività". Così, in un'intervista a 'La Stampa', il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.

"E' la dignità lavorati va dei vigili del fuoco che viene calpestata ogni giorno: il corpo dello stato peggio pagato (300 euro in meno ogni mese) e con meno tutele pensionistiche (per dirne una non abbiamo i 6 scatti concessi alle forze di polizia dall'art. 6 bis legge 472 del '87). I cittadini con cui ho parlato mi dicono che è scandaloso e il governo invece continua a sviare. Il prossimo decreto terremoto sarà il banco di prova per capire se sono parole o fatti. Noi del Conapo siamo già pronti a nuove mobilitazioni". Lo scrive su 'Il Tempo', il segretario generale del Conapo, Antonio Brizzi.

"Secondo le stime del nostro Ufficio Studi, l'aumento dell'aliquota ordinaria dal 22 per cento al 24 per cento e di quella ridotta dal 10 per cento al 12 per cento, supponendo che l'intero aumento venisse trasferito sui consumatori, si ripercuoterebbero sui consumi con una contrazione di oltre 12 miliardi. Servono segnali forti e politiche di rilancio dei consumi. Anche per scongiurare il fenomeno della 'desertificazione commerciale' che ha colpito i centri storici e i piccoli borghi e molte periferie delle aree metropolitane, e che è l'anticamera del degrado urbano e sociale". Così, in un'intervista a 'Libero, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.

"Siamo alla vigilia di una nuova, grave crisi economica. Che aggraverà il pericolo della fine delle democrazie, così come le abbiamo conosciute. Le banche centrali hanno tentato di cambiare mestiere: dopo cinquant'anni in cui il grande nemico era l'inflazione, hanno combattuto la deflazione secondo le vecchie teorie, creando moneta. Ma così hanno costruito una trappola. Hanno immesso sul mercato trilioni di dollari, una cifra inimmaginabile e incalcolabile. Non ci sono più titoli da comprare. Ma questo, oltre a mettere in ginocchio il settore bancario, non ci ha fatto uscire dalla stagnazione e dalla deflazione". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', Carlo De Benedetti.

"La legge 231/2001 sulla responsabilità delle imprese ha avuto la capacità di colpire le condotte irresponsabili delle imprese in svariati ambiti, dalla sicurezza all'ambiente, al diritto d'autore. Ha avuto anche una importante ratio educativa, che è emersa anche grazie alla giurisprudenza intervenuta in questi anno". Così, in un'intervista a 'Avvenire', Giovanni Lombardo, docente di Responsabilità sociale delle imprese all'università di Genova.

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