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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

06 dicembre 2016 | 09.32
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Globalizzazione e innovazione, i marchi del nostro tempo, hanno deluso milioni di persone. Hanno portato una crescita della ricchezza ma anche accresciuto le disuguaglianze. La risposta è nella lotta alle disparità. Bisogna lavorare sul Fisco. Alleggerire i contributi e le tasse sul salario di produttività e studiare piani per le emergenze, le famiglie che non ce la fanno: famiglie che fino a poco tempo fa erano parte del ceto medio e si sentivano al sicuro e oggi sono sul fronte anti-establishment. Nella manovra 2017 c'è anche questo". Così, in un'intervista a 'La Stampa', Emma Marcegaglia presidente dell'Eni.

"L'unico modo per dare una risposta sensata ai mal di pancia del ceto medio è quella di un governo solido che prenda le redini del Paese in modo stabile. Solo così si potrebbe rimettere mano a un piano serio di risparmio della spesa pubblica e procedere a un taglio fiscale che, forse, finora non è stato sufficientemente incisivo. Le riforme fatte, da quella sulla pubblica amministrazione, a quella sul mercato del lavoro, fino al programma sull'industria del futuro, vanno nella direzione di aumentare l'occupazione e i salari". Così, in un'intervista a 'La Stampa', Alberto Bombassei, patron della Brembo.

"L'Italia è un importante partner commerciale per gli Stati Uniti e lo resterà in prospettiva. L'export italiano verso gli Usa è cresciuto del 21% nel 2015, complice un dollaro forte, una generale ripresa economica, ma soprattutto le strategie messe in atto negli ultimi anni dal sistema Italia. Quanto alla Russia, siamo il secondo partner commerciale di Mosca in Europa dopo la Germania e il quarto a livello mondiale. Le sanzioni insieme al calo del prezzo del petrolio hanno penalizzato le nostre vendite del 30% nell'ultimo biennio. Sace non ha tuttavia mai smesso di supportare l'export italiano nel Paese, che stimiamo possa invertire il trend negativo nel prossimo biennio". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', Alessandro Decio, amministratore delegato e direttore generale di Sace, la società all'interno del gruppo Cdp con il compito di sostenere l'export e l'internazionalizzazione delle imprese italiane.

"Bisogna modificare varie cose, ma ne dobbiamo discutere. Di sicuro la governance, la mission, il numero dei consiglieri: 64 sono troppi. Bisogna creare un Comitato Economico e Sociale come quello di Bruxelles: un'assemblea di oltre 300 persone che rappresentano le parti sociali di tutti i Paesi dell'Unione europea. Danno pareri obbligatori ma non vincolanti". Così, in un'intervista a 'Il Fatto Quotidiano', il vicepresidente del Cnel Gian Paolo Gualaccini.

"L'accordo politico con il Governo sancisce la fine della moratoria dei contratti pubblici: sblocca le risorse e rimuove gli ostacoli legislativi che ne hanno limitato l'attività negoziale. Il contratto avrà una durata triennale, dal 1°gennaio del 2016 al 31 dicembre 2018. Gli arretrati saranno calcolati dal 1°gennaio 2016. Con l'accordo vogliamo dare anche ai lavoratori pubblici le stesse opportunità: asilo nido, visite specialistiche, buoni pasto, viaggi, pensione integrativa e altri benefit da definire nell'ambito dei rinnovi, ma come elementi integrativi e non sostitutivi delle prestazioni pubbliche". Così, in un'intervista a 'Italia Oggi', Pino Turi, segretario generale della Uil scuola.

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